Il Consiglio dei ministri, riunito a Roma questa mattina, ha approvato due disegni di legge costituzionale. Il primo, su proposta del premier Silvio Berlusconi e del ministro dell'Economia Giulio Tremonti introduce nella Costituzione il principio del pareggio di bilancio. Il secondo, su proposta del presidente del Consiglio e dei ministri per le Riforme, federalismo e Semplificazione normativa, disciplina il procedimento di soppressione della Provincia quale ente locale statale. E' quanto si legge nel comunicato di palazzo Chigi, diffuso al termine del Consiglio dei ministri.
"L'elemento positivo del disegno di legge costituzionale sull'abolizione delle Province approvato oggi dal Consiglio dei ministri è il riconoscimento della necessità di istituire le Città metropolitane introdotte dalla Riforma del Titolo V della Carta e rimaste nel mondo delle idee". Lo afferma il Presidente della Provincia di Milano, on. Guido Podestà, Vice Presidente Vicario Upl.
"Sono sempre stato convinto, del resto, che un territorio caratterizzato da un continuum di Comuni e densamente popolato come si presenta la Grande Milano possa essere amministrato con maggiore efficacia e minori costi attraverso l'adozione di politiche di area vasta almeno in materia di trasporti, infrastrutture, ambiente, urbanistica e gestione delle risorse idriche e dei rifiuti. Proprio le funzioni, insomma, che dovrebbero essere attribuite alle Città metropolitane. Per questa ragione, prima con il sindaco Letizia Moratti e ora con il primo cittadino Giuliano Pisapia, intendo partecipare alla costruzione dal basso del nuovo Ente ambrosiano. Ho condiviso con Pisapia, nell'ambito dell'incontro svoltosi martedì scorso, il percorso da compiere, coinvolgendo tutti gli altri 133 sindaci del Milanese, per arrivare alla nascita della Città metropolitana nel 2016 del dopo Expo. Per ciò che concerne, invece, gli altri contenuti del disegno di legge, rimango convinto che le Province debbano essere razionalizzate ma non soppresse. Continuerò a impegnarmi, dunque, insieme con gli altri presidenti interessati per dimostrare, dati alla mano, ai cittadini che l'abolizione tout-court degli Enti intermedi non comporterebbe risparmi riguardo ai 13-14 miliardi di euro investiti per garantire ai residenti manutenzione di strade e scuole nonché formazione professionale. Questi costi non verrebbero, infatti, abbattuti dall'abolizione delle Province e dal passaggio di deleghe alle Regioni. Ipotizzo, semmai, un aumento delle spese. A partire da quelle sostenute per il personale, che, nel caso di trasferimento alle Regioni, lieviterebbero del 15-20%".
Dal canto suo, il presidente dell'Unione delle Province d'Italia (Upi), Giuseppe Castiglione, denuncia "il carattere demagogico " del ddl costituzionale approvato oggi."Ci sarà un aumento della spesa pubblica - afferma - e il caos istituzionale. Siamo pronti a trasferire la nostra battaglia in Parlamento". L'Upi ha annunciato, per giovedì prossimo 15 settembre, una mobilitazione dei Presidenti di Provincia e dei Consiglieri provinciali.
Milano, 8 settembre 2011
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