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Sicurezza sul lavoro, firmato patto Regione - forze sociali il 5/5
Per Upl sottoscritto da Assessore Zucchi (BG) su delega Pres. Carioni

Versione Normale

Riduzione del 15% del numero assoluto di infortuni mortali e con esiti invalidanti; riduzione del 10% del tasso di incidenza degli infortuni gravi; emersione delle malattie professionali. Sono questi i principali obiettivi strategici, quantitativamente verificabili, contenuti nel "Piano regionale 2011-2013 per la promozione della sicurezza e della salute negli ambienti di lavoro".

Il documento è stato realizzato da Regione Lombardia, in accordo con le parti sociali, i sindacati, il mondo dell'economia e dell'impresa e le istituzioni preposte all'attuazione e alla vigilanza della normativa in materia di tutela del lavoratore.

Un'intesa per dare piena attuazione al Piano è stata sottoscritta dai rappresentanti di tutti i soggetti coinvolti, tra i quali, per Upl, l'Assessore Enrico Zucchi della Provincia di Bergamo.

"Il patto siglato oggi - ha spiegato il Presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni - si inserisce nella scia di quello sottoscritto tre anni fa, grazie al quale abbiamo raggiunto risultati molto importanti, come ad esempio l'abbattimento del 44% degli infortuni mortali. Vogliamo proseguire su questa strada per rendere il lavoro in Lombardia sempre più sicuro, e lo facciamo attraverso l'utilizzo di nuovi e diversi strumenti che vanno dalla promozione di una cultura della sicurezza, all'informazione e alla formazione dei nostri lavoratori, all'introduzione di tecnologie più sicure, all'effettuazione di controlli che permettano di scoprire eventuali inadempienze, all'introduzione di premialità per le aziende che riescono a svolgere il loro lavoro senza incidenti di rilievo per i propri dipendenti".
"Il nostro obiettivo è tendere alla salvaguardia della vita e della salute di tutti i lavoratori" - ha aggiunto il presidente Formigoni - che ha poi sottolineato come tutte le associazioni (datoriali, industriali, artigianali, sindacali, agricole, ecc) abbiano firmato il patto: "ci siamo riconosciuti nella volontà di garantire che il lavoro in Lombardia sia sicuro e senza rischi".
Unanimità dunque di consenso al Piano regionale ma anche, nel corso della discussione che ha preceduto la firma, riconoscimento della positività del metodo che ha portato alla stesura del Piano stesso, improntato al massimo coinvolgimenti di tutti.

"Condivido appieno le finalità del Piano" - ha dichiarato l'Assessore Zucchi che, come rappresentante Upl, oltre a sottoscrivere l'Intesa odierna, ha partecipato attivamente ai lavori della Cabina di regia regionale - sarà interessante verificare con i colleghi Assessori provinciali all'istruzione e al lavoro le modalità di coordinamento con le sedi locali degli Uffici scolastici provinciali per le attività di informazione nelle scuole. Ne parlerò con i rispettivi Coordinatori Upl Marina Lazzati e Paolo Del Nero, per progettare un piano upl di sensibilizzazione nelle scuole, con Asl, Inail, Anmil e Province lombarde. Mi riprometto di costruire la bozza del progetto al più presto, per poi coinvolgere le altre Province".


I RISULTATI DEL PIANO 2008-2010 - Il nuovo Piano prosegue e rilancia l'impegno del programma 2008-2010, grazie al quale sono già stati ottenuti importanti risultati su questo tema. Nel periodo 2006-2009, ad esempio, il tasso d'incidenza degli infortuni sul lavoro denunciati ha subito una riduzione pari al 13,7% (dati INAIL -ISTAT); i casi di infortunio mortale si sono ridotti del 44,3% (passando da 104 eventi nel 2007 a 59 nel 2010). Nel 2009, il trend d'incremento delle segnalazioni di malattie professionali è risultato pari a +6,4% rispetto all'anno 2007 (l'emersione e quindi l'intervento sui casi è un fatto positivo).

LE AZIONI DEL PIANO 2011-2013 - Gli obiettivi per il periodo 2011-2013 saranno perseguiti attraverso diversi interventi.

1) Azione di sistema che, definendo ruoli e funzioni di tutti i soggetti coinvolti, affida maggiore responsabilità al titolare d'impresa, promuove sinergie con Enti e Associazioni di categoria, concorre alla revisione delle modalità d'azione della Pubblica Amministrazione.

2) Incremento del numero dei controlli nelle aziende, con priorità di intervento, da individuare a livello locale, nei comparti a elevato rischio per i lavoratori.

3) Integrazione programmatica ed operativa tra le Aziende Sanitarie Locali, le Direzioni Provinciali del Lavoro, gli Organismi Paritetici e tutti le articolazioni territoriali degli Enti del Sistema della Prevenzione, in attuazione del Progetto di Sperimentale avviato in accordo con il Ministro Sacconi in esito al Convegno Nazionale sulla sicurezza sul lavoro tenutosi a Milano il 12 ottobre 2009;

4) Sviluppo del Sistema Informativo Regionale della Prevenzione - centrato sia sull'azienda (Impres@) sia sul profilo di salute del lavoratore (Person@) - ideato e realizzato per condividere informazioni con tutti coloro che operano in tema di sicurezza sul lavoro, assicurando così la disponibilità di un agile strumento di coordinamento dell'attività di controllo. A questo proposito va menzionato il sistema informativo per la trasmissione on line delle notifiche di avvio cantiere. Regione Lombardia, in sinergia con la Direzione Regionale del Lavoro per la Lombardia, ha disposto che la comunicazione avvenga dal 1 gennaio 2010 tramite sistema informatizzato. Ha, così, acquisito nel primo anno di applicazione 62.014 notifiche che costituiscono l'anagrafica dei cantieri presenti in Lombardia. La trasmissione on-line - unica esperienza in Italia - rappresenta un traguardo in termini di semplificazione per il cittadino, che non deve più recarsi agli uffici postali ed inviare tre raccomandate e consente alle ASL, alle DPL, ai Comuni e agli Organismi paritetici territoriali di fruire immediatamente dell'informazione relativa all'apertura di un nuovo cantiere, programmando controlli efficaci in un settore in cui il numero degli infortuni sul lavoro è alto.

5) Anagrafica dei cantieri e dei controlli effettuati da tutti gli Enti del Sistema è strumento fondante di una programmazione che supera la prospettiva dell'intervento congiunto tra operatori di diverse Istituzioni, perché consente interventi autonomi ed indipendenti, ma inseriti in una medesima pianificazione.

6) Attivazione di sinergie, all'interno dei Comitati provinciali di Coordinamento, affinché le soluzioni operative/linee di indirizzo/vademecum per rischi specifici, già prodotti nella precedente pianificazione, siano applicate nelle aziende virtuose, consentendo così loro di godere dei meccanismi premiali, come la riduzione dei premi assicurativi.

7) Centralità della formazione per la promozione della cultura della sicurezza che si realizza attraverso un percorso dedicato alla scuola ed uno dedicato alle aziende, entrambi finanziati per complessivi 11,626 ml euro.


Milano, 6 maggio 2011