Sottoscritto il 25/2 il Protocollo d'Intesa su ammortizzatori sociali Presente alla Cabina di Regia, per Upl, l'Assessore Paolo Del Nero (MI)
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Si é svolto oggi l'incontro, convocato dall'assessore regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Rossoni, con le rappresentanze sindacali, di categoria e imprenditoriali, Anci Lombardia e Upl (rappresentata nell'occasione dall'Assessore al lavoro della Provincia di Milano, Paolo Del Nero), per la sigla dell'Accordo Quadro 2011 sui criteri per l'accesso agli ammortizzatori sociali in deroga, sottoscritto oggi a Palazzo Lombardia anche dagli assessori regionali Giulio Boscagli (Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietā Sociale) e Domenico Zambetti (Casa), in quanto componenti della Cabina di regia sugli ammortizzatori sociali.
Nell'accordo si definiscono le nuove regole che garantiscono, anche per l'anno 2011, una 'continuitā di protezione sociale dei lavoratori che sono colpiti da sospensioni e cessazioni dell'attivitā produttiva'.
Principio fondamentale il richiamo alle responsabilitā delle parti nell'accesso allo strumento, in stretta correlazione con l'attivazione degli strumenti di Politica del lavoro, fortemente orientati verso la ricollocazione dei lavoratori.
Altro principio fondamentale č il concorso di risorse pubbliche, private e paritetiche sociali in chiave sussidiaria finalizzate ai percorsi di riqualificazione e ricollocazione.
Le nuove regole, sulle quali Confindustria ha espresso la necessitā di effettuare alcuni approfondimenti, pur apprezzando l'interpretazione che l'assessore Rossoni ha dato alle preoccupazioni esposte nell'incontro di oggi, entreranno in vigore dall'1 aprile 2011.
Altro elemento fondamentale č il monitoraggio delle politiche messe in campo e dei controlli sui requisiti di accesso e sulle modalitā di fruizione dell'ammortizzatore.
Nel periodo 2009-2010 sono stati circa 100.000 i lavoratori interessati dalla Cassa Integrazione in deroga e circa 14.000 le aziende coinvolte.
I destinatari del trattamento sono lavoratori dipendenti di imprese industriali, artigiane, del commercio, del terziario, turismo, servizi, cooperative, studi professionali, che hanno sospeso l'attivitā (o ridotto l'orario di lavoro) a seguito di cause come la crisi di mercato, la mancanza di commesse o ordini, la mancanza di materie prime.
Milano, 25 febbraio 2011
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