Riunito primo tavolo Upl per accorpamenti Province lombarde A Lodi il 25/7 con i Presidenti di Consiglio di Cremona, Lodi, Pavia
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Come previsto, si è riunito oggi a Lodi il primo Tavolo di approfondimento Upl sugli accorpamenti, previsti dal decreto-legge 95/12.
Presenti i presidenti dei Consigli provinciali di Lodi (Massimo Codari), Cremona (Carlalberto Ghidotti) e Pavia (Vittorio Poma), oltre al direttore Upl Dario Rigamonti. Se l'incontro, a causa dell'incertezza e della continua evoluzione del testo legislativo nell'ambito dell'iter parlamentare, é stato di natura prevalentemente tecnica, non sono mancati riferimenti alle varie possibilità di accorpamento tra territori.
Giudicata possibile dal punto di vista numerico (con riferimento alle condizioni minime per popolazione ed estensione) l’unione Lodi-Cremona-Mantova, mentre l’accorpamento Cremona-Lodi lascerebbe Mantova in situazione deficitaria. Una eventuale annessione di parte dell’attuale territorio provinciale cremonese all’area virgiliana per sopperire a questo problema potrebbe portare invece Lodi-Cremona in difetto.
E' emersa una situazione particolarmente complessa, anche (e soprattutto) dal punto di vista della previsione dell'elezione di secondo grado (di qui la volontà di consultare i consigli provinciali, perché eletti), della limitazione e comunque dell'esigenza di riorganizzazione delle funzioni e dei tagli alle risorse.
"Molte le perplessità sul metodo con cui la squadra governativa ha impostato la sforbiciata sulle province e sui risultati a cui si dovrebbe arrivare (e proprio durante la riunione si è appreso del probabile slittamento a fine dicembre del termine per il progetto di ridefinizione delle province in capo al Consiglio delle autonomie locali)", secondo Carlalberto Ghidotti che ha sottolineato "il rischio che non ci sia nessun risparmio: c’è la necessità di un lavoro analitico più accurato e più ampio".
Lodi, 25 luglio 2012
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