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Direttivo Upi e Assemblea Presidenti Provincia il 15/3 a Roma
Rinvio in Conferenza Unificata del parere sul ddl elettorale provinciale

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Si é svolta oggi a Roma la prevista riunione congiunta del Consiglio Direttivo Upi e dell'Assemblea dei Presidenti di Provincia.
Per le Province lombarde hanno partecipato il Presidente della Provincia di Milano On. Guido Podestà, i Consiglieri provinciali Francesco Cornolti (Bergamo) e Maurizio Piasini (Sondrio), il Direttore Upl Dario Rigamonti.

Nell'intervento introduttivo, il Vicepresidente Upi Antonio Saitta ha fatto il punto sulla situazione dei processi di riforma costituzionale in atto, sulla Carta delle autonomie (che la Commissione Affari costituzionali dovrebbe definire in un paio di mesi) e sul ddl elettorale, che ritiene un errore enorme e una grande contraddizione in quanto, mentre si vogliono eliminare enti di secondo grado, con questa riforma se ne aggiungerebbero altri, per di più di nominati e senza la garanzia di terzietà.

Ne é seguito un ampio dibattito nel quale sono intervenuti numerosi rappresentanti delle Province italiane. Il Presidente della Provincia di Bari Francesco Schittulli ha evidenziato la centralità del rapporto con i segretari dei partiti che sostengono il Governo; la Presidente Beatrice Draghetti (Bologna) ha chiesto particolare attenzione al tema della città metropolitana, ritenendo fondamentale l'elezione diretta degli organi; la Presidente Sonia Masini (Reggio Emilia) ha rilevato la contraddizione in termini dell'elezione di secondo livello, nel rapporto tra controllore e controllato, proponendo un election day generale, per risparmiare davvero e coinvolgere i cittadini una sola volta, in modo da cercare di riconquistarne la fiducia; i Presidenti delle Province molisane di Campobasso e Isernia hanno preannunciato ricorsi alla Corte costituzionale con l'art. 23 del "Decreto Salva Italia" a sostegno di quello presentato della Regione Molise, chiedendo all'Upi di presentare analogo ricorso collettivo; il Presidente Alessandro Repetto (Genova) ha preannunciato la volontà di non accettare la nomina a Commissario prefigurata dall'Ordine del Giorno approvato ieri in Senato; il Vicepresidente del Consiglio provinciale di Catanzaro (e Segretario generale dell'AICCRE) Emilio Verrengia ha annunciato per martedì prossimo in seno al Congresso dei Poteri Locali e Regionali (CPLRE) del Consiglio d'Europa di Strasburgo, di cui presiede la delegazione italiana, un dibattito in seduta plenaria per la violazione, da parte dell'art. 23, della Carta europea dei diritti dell'uomo, laddove si sospendono le elezioni provinciali in scadenza con la nomina di un commissario; il Presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza ha messo in guardia contro i rischi di un'elezione di un Sindaco a futuro Presidente della Provincia, che definisce "Nimby", in quanto immagina che le principali decisioni sulla localizzazione d'impianti non si verificheranno sul territorio di quel Comune; ha inoltre proposto provocatoriamente la campagna "adotta un parlamentare" per chiamare in causa i parlamentari qualora scuole e strade si degradino, per la mancanza della Provincia.

Nell'intervento conclusivo del dibattito, il Presidente Podestà, dopo aver sottolineato come il fatto che nessuna delle Regioni governate da una maggioranza di centrosinistra abbia prosentato ricorso alla Corte costituzionale contro l'art. 23 indebolisca la posizione delle Province, ha proposto un cambio di passo nelle iniziative, con un maggior sforzo di comunicazione rivolto ai cittadini.

Il Presidente Fabio Melilli (Rieti), che presiede il Direttivo Upi, ha proposto una mobilitazione contro gli enti inutili, le società, le agenzie, i consorzi che sprecano risorse pubbliche e che vanno cancellate subito, con nomi e cognomi di almeno 5 enti per ogni regione, con la cifra degli sprechi che producono e il dettaglio del risparmio vero che si avrà dalla loro eliminazione. "Le funzioni che svolgono questi enti" – ha spiegato Antonio Saitta – "devono essere esercitate da Province e Comuni: non serve un consorzio provinciale per gestire i rifiuti, o l’acqua, o una società per promuovere la difesa del territorio. La nostra proposta di riforma istituzionale delle Province parte proprio da questo, dalla cancellazione degli enti inutili e dalla assegnazione delle funzioni oggi svolte da consigli di amministrazioni di nominati, in capo alle istituzioni democraticamente elette per amministrare i territori. Presenteremo, da qui alla fine del mese, questo elenco al Presidente della Repubblica, al Governo, al Parlamento e ai partiti e vedremo chi vorrà sostenere questa nostra campagna contro gli sprechi veri del Paese”.

La riunione si é chiusa con l'intervento del Presidente Upi Giuseppe Castiglione che ha dato lettura della proposta di Ordine del Giorno conclusivo della riunione, con la richiesta di rivedere le disposizioni del patto di stabilità interno e le norme sulla tesoreria unica per ripristinare l’autonomia nella gestione delle risorse di cassa disponibili secondo quanto previsto dall’art. 119 della Costituzione, e di sbloccare, almeno in parte, i residui degli enti locali, dando priorità a settori strategici quali l’edilizia scolastica, la messa in sicurezza delle strade provinciali, la sicurezza del territorio.
Nell'Ordine del Giorno, approvato all'unanimità, é stata inoltre ribadita la richiesta una riforma organica delle istituzioni di governo di area vasta, attraverso una legge di delega al Governo che segua le linee di indirizzo indicate nella proposta UPI.

Nel pomeriggio, il Presidente Podestà ha partecipato, con i Presidenti Castiglione e Saitta, alla riunione della Conferenza Unificata, dove Regioni, Province e Comuni hanno chiesto il rinvio del parere sul ddl elettorale alla "Commissione speciale paritetica mista Governo, Regioni, Enti locali per il rinnovamento delle Istituzioni della Repubblica e per il sostegno allo sviluppo ed alla crescita economica".

Come è noto, la Commissione ha il compito di di procedere, entro 90 giorni dal suo insediamento (è divenuta operativa il 10 gennaio u.s. e si è riunita per la prima volta il giorno 11 gennaio), alla elaborazione di:
una proposta di riordino istituzionale che prenda in considerazione la legislazione vigente e i provvedimenti in itinere di rango costituzionale ed ordinario che impattano sull’assetto ordinamentale di Regioni, Province e Comuni, sull’assetto istituzionale ed amministrativo al fine di pervenire ad una riforma condivisa e complessiva in senso federale secondo i principi di riduzione degli organi e dei costi, di soppressione delle duplicazioni e di semplificazione dei processi decisionali, valorizzando comunque l’autonomia dei territori;
una analisi dei costi di tutte le Istituzioni, organi, apparati della Repubblica ivi compresi gli Enti finanziati con risorse statali per perseguire l’obiettivo di riduzione della spesa pubblica;
una proposta di revisione delle regole del Patto di stabilità interno.

Da parte dei rappresentanti provinciali, oltre a ribadire la proposta organica di riorganizzazione dell'assetto istituzionale del Paese, già consegnata in Conferenza Unificata (e che il Ministro Gnudi ha ricordato esser stata trasmessa a tutti i componenti), é stata comunque sottolineata la contrarietà delle Province ad un sistema di elezione di secondo livello, che priva i cittadini di una rappresentanza democratica, non rappresenta i territori, può prevedere un Presidente senza maggioranza e che nel tempo può perdere il fondamentale requisito di Sindaco/Consigliere comunale.

Il rappresentante del Ministero dell'Interno ha aderito al rinvio, mentre il Ministro Gnudi si é impegnato a convocare per la prossima settimana la Commissione speciale.


Roma, 15 marzo 2012