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Il Presidente Podestà (MI) sulla riforma elettorale provinciale
Scelta affrettata è vero disastro, la gatta frettolosa fa i micini ciechi

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«Mi sembra che il Governo non voglia fornire tempo sufficiente alla riflessione in atto sulla riorganizzazione delle Province, per questo motivo l’operato dell’Esecutivo mi stimola il ricordo di un vecchio adagio: “La gatta frettolosa fa i micini ciechi” – ha dichiarato il presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà -. Confermo, e lo ribadisco, che la revisione dell’architettura della Stato è doverosa. Ricordo, però, che in tutti gli Stati europei esiste un secondo livello di Governo. Abbiamo prodotto, come Upi, una proposta seria di riordino dei nostri Enti che non è tesa, certamente, verso l’immobilismo o la difesa dei privilegi. Si tratta di un’iniziativa mirata a promuovere, come indicato, per esempio, dalla regione Piemonte, la riduzione del numero delle Amministrazioni provinciali, e l’eliminazione, laddove vengono accorpate le province, dei tanti uffici dello Stato sul territorio (prefetture, Vigili del fuoco, Asl, eccetera). Ma non solo. Mi riferisco pure alle funzioni di oltre 4.500 enti (unione dei comuni, consorzi dei comuni, ato, enti parco) che potrebbero essere assorbite dalle Province a tutto vantaggio dei nostri cittadini. Uno studio dell’Università Bocconi ha evidenziato con estrema chiarezza che le Province hanno raggiunto un livello di efficienza quasi unico nel panorama del nostro Paese. Nonostante ciò, mi sembra che il Governo abbia comunque deciso, al di là delle valutazioni di corretto utilizzo delle risorse pubbliche, una soppressione o uno svuotamento di funzioni. Quindi non più i cittadini che scelgono democraticamente i propri amministratori ma delle persone che vengono nominate da consiglieri comunali. Se confermata, questa affrettata ipotesi si rivelerà un vero disastro».

Non abbiamo ancora avuto modo di conoscere il testo approvato dal Consiglio dei Ministri sulla nuova legge elettorale delle Province: certo però che, a leggere lo scarno comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ci pare si sia di fronte all’ennesimo pasticcio, inventato nel tentativo, non riuscito, di porre rimedio alle norme assurde previste dal Decreto Salva Italia sulle Province”. Lo afferma il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, commentando le prime notizie riguardo allo Schema di Disegno di Legge approvato dal Governo sulle nuove disposizioni elettorali per le Province.
“Quello che è evidente – aggiunge Castiglione – è che ormai lo stesso Governo ha compreso che il percorso scelto con l'articolo 23 del Salva Italia sulle Province è inattuabile e va cambiato perché non porta risparmi, non risolve il problema della necessità di una vera riforma delle istituzioni territoriali e soprattutto interviene con norme anticostituzionali sugli assetti istituzionali del Paese.
L’Upi – ribadisce il Presidente – continua a sostenere che sia grave il volere sostituire la democrazia di una istituzione eletta dal popolo con l'ennesimo organismo di nominati della politica. Anche perché il percorso dell’elezione di secondo livello mette a rischio la stessa governabilità dei territori, che era stata invece fino ad oggi garantita proprio dall’elezione diretta del Presidente della Giunta.
Con questo sistema, a maggioranza variabile, sarà impossibile programmare gli investimenti, definire i piani territoriali di gestione corretta del territorio, intervenire con politiche in grado di offrire risposte di lunga durata alle esigenze delle comunità. Confidiamo che il Consiglio dei Ministri - aggiunge Castiglione - accolga effettivamente le nostre richieste e torni a discutere di riforme istituzionali con la serietà e l’attenzione che questi temi meritano, per garantire alle amministrazioni quella autonomia e legittimazione che la Costituzione considera caposaldo dell’assetto istituzionale del Paese”.


Milano, 26 febbraio 2012