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I Consigli provinciali della Lombardia riuniti il 31 gennaio
Approvato l'Ordine del Giorno unitario in tutte e dodici le Assemblee

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A Bergamo hanno votato a favore dell'Ordine del Giorno i 30 Consiglieri presenti di Lega Nord, Popolo della Libertà, Partito Democratico, Lista Unitaria Sinistra per Bergamo, con l'astensione di Alessandro Sorte del Pdl e i voti contrari dei 2 Consiglieri dell'Idv (Franco Spada e Domenico Cangelli).
Sono intervenuti, tra gli altri, il Presidente della Provincia Ettore Pirovano, il Sindaco di Nembro Eugenio Cavagnis, i Consiglieri regionali della Lombardia Mario Barborli, Roberto Pedretti e Giusuè Frosio.

A Brescia l'OdG é stato approvato con 26 voti favorevoli (i Consiglieri di Lega Nord, Pdl, Pd e Gruppo Misto), con l'astensione di 2 Consiglieri (Roberto Gitti e Francesco Mazzoli dell'Udc) e il voto contrario di Giulio Arrighini della Lega Padana Lombardia.
Rispetto al testo in discussione, é stata approvata l'aggiunta “di impegnare il Presidente della Provincia a portare all’attenzione dell’UPL la necessità di un progetto di riforma delle Province che ne preveda una diminuzione del numero con riferimento all’approfondito studio effettuato dalla Università Bocconi”.

A Como sono stati 11 i voti favorevoli (Bianchi, Bogani, Carioni, Minotti, Oleari, Peverelli (Lega Nord), Bartesaghi, Grassi, Mazara, Pecorelli, Sassi(PDL), con 6 astensioni (Andrea Cattaneo e Giuliano Cerrano del Pdl, Mauro Guerra e Dario Di Lorenzo del Pd, Giancarlo Galli e Mario Pozzi di Autonomia Comasca) e 3 contrari (Maria Rita Livio del Pd, Renato Tettamanti del Partito di Rifondazione Comunista, Ivano Bernasconi di Autonomia Comasca).
Nel suo intervento, il Presidente Mazara ha sviluppato le argomentazioni già anticipate nei giorni scorsi anche sugli organi di informazione locale; ha in particolare ricordato che "le Province sono presenti in tutta Europa e hanno una storia secolare; voglio citare l'articolo 114 della nostra Costituzione che stabilisce che la Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato e che gli Enti locali sono autonomi secondo i principi fissati dalla Costituzione stessa".
"Non so se la nostra Carta Costituzionale sia perfetta" - ha aggiunto - "ma certamente essa è il frutto di un lavoro mirabile fatto da grandi uomini e donne, da grandi studiosi, da grandi politici, se dal 1948 è stata modificata solo poche volte e senza stravolgerne l’impianto". "Ecco forse quello di cui abbiamo bisogno" - ha concluso Mazara -. Di una nuova Costituente, che sappia, con il concorso delle menti più nobili e alte, analizzare i problemi, approfondire le questioni, trovare le migliori soluzioni per un’architettura istituzionale del nostro Paese, finalmente efficiente, competitiva e al passo coi tempi. Non abbiamo bisogno di fumo negli occhi, ma di occhi limpidi, con cui guardare il futuro dei nostri figli, dei nostri nipoti, delle nostre generazioni".

A Cremona, hanno votato a favore 17 Consiglieri di Lega Nord e Pdl, con 10 astenuti (i 6 Consiglieri del Pdl, Giuseppe Torchio della Lista Torchio, Antonio Agazzi, Maurizio Borghetti ed Ernesto Zaghen del Pdl) e 2 voti contrari (Clara Rita Milesi della Lista Di Pietro Italia dei Valori e Giuseppe Trespidi dell'Udc).

Anche a Lecco e Lodi gli Ordini del Giorno sono stati approvati a larga maggioranza; a Lecco 24 sono stati i voti favorevoli (2 i contrari, i Consiglieri provinciali di Idv e Udc, Giancarlo Valsecchi e Paolo Bettiga), a Lodi vi è stata un'ampia presenza dei Sindaci.

A Mantova l'OdG é stato approvato dai 20 Consiglieri presenti, con 18 voti favorevoli (Consiglieri del Pd, del Pdl, della Lega, di Sel e di Comunità e Territori), 1 astenuto (Davide Pippa dell'Udc), 1 contrario (Paolo Refolo dell'Italia dei valori).
Presenti ben 41 Sindaci su 70, sono intervenuti a a sostegno dell’Ordine del Giorno presentato dal Presidente del consiglio provinciale Simone Pistoni, il Presidente della Provincia Alessandro Pastacci, il Sindaco di Roncoferraro Candido Roveda, il Sindaco di Solferino Germano Bignotti, il Vice Sindaco del Comune di San Martino dall’Argine Alessio Renoldi, l’Assessore regionale alla semplificazione normativa e amministrativa, alla digitalizzazione e ai servizi pubblici verso Expo2015 Carlo Maccari, il Consigliere regionale Claudio Bottari, il Presidente del Consiglio comunale di Mantova Giuliano Longfils ed il Sindaco di San Giacomo delle Segnate Paolo Bocchi.

A Milano l'Ordine del Giorno é stato approvato con i voti favorevoli dei 25 Consiglieri presenti di Pdl, Lega, Pd, Sinistra Ecologia e libertà e Rifondazione Comunista, con il solo voto contrario del Consigliere Luca Gandolfi dell'Idv.
“Questo decreto svuota le funzioni delle Province aggirando la Costituzione in modo inaccettabile a danno del territorio e dei cittadini. Un vulnus alla democrazia che aggiunge al danno la beffa di finti risparmi dati in pasto all’opinione pubblica”. Così il presidente del Consiglio provinciale di Milano, Bruno Dapei, nel corso della mobilitazione nazionale dei Consigli indetta dall’Unione delle Province italiane per dire no al decreto Monti.
“Il nostro Consiglio costa un caffè all’anno a ogni cittadino. Siamo i primi a dire che dobbiamo metterci in gioco: serve una vera riforma delle istituzioni che snellisca sì le Province, ridia loro le originarie funzioni di enti di area vasta ed evolva verso la Città metropolitana nelle grandi aree come Milano, mentre qui si butta il bambino e si tiene l’acqua sporca”. “La crisi della rappresentanza non la si risolve abolendola, affidando le Province svuotate delle loro funzioni a commissari nominati al posto degli eletti – ha detto ancora il presidente – Compiti come riscaldare le scuole, costruire e mantenere le strade non costeranno di meno, mentre le grandi scelte politiche su rifiuti, infrastrutture e sviluppo del territorio vengono sottratte ai rappresentanti scelti dai cittadini”.
La seduta si è aperta con l’intervento di Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, che è tornato sui profili di incostituzionalità del decreto, seguito da Lanfranco Senn, autore dello Studio Bocconi sui costi reali delle Province e da una staffetta di testimonianze di enti e federazioni provinciali che hanno portato il loro contributo per una revisione sostanziale del decreto. C’erano rappresentanti degli agricoltori, dei costruttori, del mondo della scuola, dello sport, dell’ambiente, degli enti locali, della disabilità.

In provincia di Monza e Brianza, su 24 presenti, 23 voti favorevoli e 1 contrario (IDV).

A Pavia l'OdG é stato approvato all'unanimità, con 24 voti favorevoli, essendosi astenuto il solo Consigliere provinciale Raffaele Sala dell'Idv; sono intervenuti, tra gli altri, il Presidente dell'Unione degli Industriali Franco Bosi, il Presidente provinciale della Coldiretti Giuseppe Ghezzi, i Sindaci dei Comuni di Pavia, Vigevano, Stradella e Genzone, quest'ultimo come esponente dei Comuni sotto i 1.000 abitanti.

La Provincia di Sondrio non si é limitata ad aderire convintamente alla giornata di mobilitazione nazionale, ma ha raddoppiato addirittura l'appuntamento e l'impegno. Se infatti come in tutto il resto del Paese, il Consiglio di Palazzo Muzio ha approvato - all'unanimità dei Consiglieri presenti al voto (22 su 22) - l'ordine del giorno preparato dall'Upi a tutela dell'ente, vi è stata un'aggiunta sostanziale al testo, così da sancire anche l'avvio di una nuova battaglia del territorio con una mobilitazione pronta a chiamare in causa tutti i cittadini.

Il Consiglio provinciale prima e l'adunanza generale poi alla presenza degli ex presidenti della Provincia (presenti Giorgio Scaramellini, Roberto Marchini, Tito Botta e Eugenio Tarabini), dei sindaci, dei rappresentanti sindacali e delle associazioni di categoria hanno dato il placet alla petizione popolare per salvare l'ente.
Una mobilitazione che coinvolgerà tutto il territorio, tutte le istituzioni, gli enti, i cittadini per raccogliere almeno trentamila firme e far sentire così forte e chiara la voce di Valtellina e Valchiavenna ai tavoli che contano: Roma e Milano.
«Il messaggio forte che abbiamo voluto trasmettere - ha spiegato Sertori - è che qui, in questa Valle, l'ente Provincia è vissuto in modo molto differente che nel resto d'Italia. Vogliamo far capire ai politici e a chi sta al Governo che il sentimento che anima gli abitanti della Valtellina e della Valchiavenna è antitetico rispetto al sentire comune. Questa è la vera battaglia che dobbiamo combattere e provare a vincere».
Per farlo Sertori ha proposto, in accordo con amministratori e forze politiche, una grande raccolta firme a favore dell'ente così come è disegnato nella Costituzione italiana, in particolare nell'articolo 118. «Se le firme saranno trenta o quarantamila avranno forza» dice. Da qui la speranza e un appello anche a tutti, partiti, forze sociali e sindacali, perché condividano l'iniziativa «che - specifica il presidente della Provincia - non ha e non avrà alcun colore politico».

A Varese, infine, l'Ordine del Giorno é stato approvato con 31 voti favorevoli e 3 contrari.


Milano, 1° febbraio 2012