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Mobilitazione nazionale dei Consigli provinciali il 31 gennaio
Il programma dei Consigli provinciali della Lombardia

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I Consigli provinciali italiani si mobilitano per dire “No a un’Italia senza le Province”.

Martedì 31 gennaio, anche i Consigli delle Province lombarde saranno impegnati in una seduta aperta al mondo delle categorie, delle imprese, della scuola e delle associazioni, per dire ancora una volta “no” al decreto taglia Province. Una mobilitazione straordinaria voluta dall’Unione delle Province italiane (Upi) e condivisa dalla Consulta Upl dei Presidenti dei Consigli provinciali, per provare a spiegare “cosa sarebbe l’Italia senza le Province”, al di là della demagogia, e fare luce sui finti tagli paventati dal governo.

A Palazzo Isimbardi, sede della Provincia di Milano, dopo l’intervento del presidente Bruno Dapei, prenderanno la parola Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, che spiegherà i profili di incostituzionalità del decreto, e Lanfranco Senn, autore dello Studio Bocconi su costi e benefici delle Province. A seguire, interverranno rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, Assimpredil, Confcommercio, Unione degli Artigiani, Coldiretti, Anci Lombardia e altri.

A Bergamo il Consiglio provinciale é convocato alle ore 16 e sono stati invitati i parlamentari bergamaschi e i consiglieri regionali del territorio, a Brescia alle ore 9.30, con l'intervento previsto del Presidente dell'Acb (Associazione Comuni Bresciani), Emanuele Vezzola.

A Como, il Presidente Mazara ha già anticipato nei giorni scorsi una parte delle motivazioni della convocazione della seduta consiliare, prevista alle ore 17. "Al di là dei motivi che, a torto o a ragione, si portano a difesa della Provincia - la necessità di un ente intermedio tra Regione e Comuni (soprattutto in Lombardia, quasi dieci milioni di abitanti), il maggior costo di spostamento su altri ambiti delle funzioni e del personale provinciale, la dimenticanza di quella miriade di enti intermedi, agenzie, consorzi, società, e chi più ne ha più ne metta, che costano dieci volte le Province, le indennità di altri livelli, specie nelle Regioni a Statuto speciale - non si tratta di difendere le Province, non é questo il punto. Il punto é un altro. In un momento di crisi economica, tutto il sistema istituzionale è chiamato ad una dieta, ma chissà perchè, anzichè ad una cura dimagrante che riguardi tutto l'assetto, si pensa a tagliarne un pezzo, guarda caso l'anello debole della catena, gettando così fumo negli occhi della gente. Questo succede anche negli altri campi dei cosiddetti privilegi, si colpisce la parte più folcloristica, ma si risparmiano i grossi calibri. Ma non é neppure questo il punto. Il punto é chi ne perderà con la liquidazione delle Province. La classe politica? Non credo proprio, prendiamo l'esempio della Provincia di Como. Qualcuno (come il sottoscritto) tornerà a fare il nonno a tempo pieno, qualcun altro il Sindaco, spesso carica che già ricopre, altri ancora resteranno in politica. Chi ci perderà saranno i cittadini e le imprese. Perchè senza le Province, pur con i tanti, troppi nostri limiti ed errori, ci saranno più tasse, come dimostra il passaggio dell'addizionale sul consumo dell'energia elettrica allo Stato (si veda il sole 24ore del 19 gennaio 2012, che naturalmente si guarda bene dal citare la parola Provincia, ma lo studio Upl dimostra un aggravio di oltre 17 milioni di euro in Lombardia) o la RcAuto che noi a Como non abbiamo aumentato, nonostante i tagli pesanti dei vari Governi. Senza dimenticare le associazioni che per avere contributi dovranno fare l'elemosina a Milano o Roma, i presidi che per chiedere di riparare le scuole dovranno fare le raccomandate anzichè telefonare in Provincia, gli automobilisti che dovranno confidare nell'Anas".

Anche a Lodi Consiglio provinciale convocato alle ore 17, mentre a Monza, il Consiglio provinciale si terrà alle ore 20.30 e prevede la presenza, tra gli altri, del Prof. Roberto Zucchetti, curatore con il Prof. Senn dello Studio Bocconi, che sarà illustrato ai Consiglieri provinciali e alla cittadinanza, con particolare riferimento alle tipologie e agli importi dei costi reali delle Province, oltre all’impatto degli stessi sui cosiddetti “costi della politica”.
Porteranno un contributo sulla base dell'esperienza maturata nei primi due anni e mezzo di vita della Provincia MB, il Presidente della Camera di Commercio di Monza e Brianza Carlo Edoardo Valli; il Responsabile dell'Ufficio Territoriale Scolastico Marco Busetti e il Segretario della CGIL Monza e Brianza Maurizio Laini in nome delle rappresentanze Sindacali Provinciali.
Sono stati invitati, inoltre, il Prefetto Renato Saccone, i Sindaci dei 55 Comuni MB, Parlamentari, Senatori e Consiglieri Regionali eletti nel territorio.

In tutte le Assemblee, al termine degli interventi, sarà discusso e approvato un documento, lo stesso per tutti i Consigli d’Italia, per chiedere alle Regioni di fare ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto e per rilanciare con alcune proposte concrete sul fronte della razionalizzazione della spesa pubblica, a partire dall’accorpamento delle Province piccole o piccolissime, ma senza rinunciare all’ente intermedio, presidio di democrazia, efficienza e vicinanza al cittadino.


Milano, 30 gennaio 2012