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Riunito il 23/1 il Cal per ricorso alla Corte Costituzionale contro l'art. 23
Deliberata all'unanimità la richiesta alla Giunta regionale lombarda

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L’assemblea del Consiglio delle Autonomie locali (Cal) svoltasi stamani, ha deliberato all’unanimità, con il voto favorevole, tra gli altri, del Presidente di Upl Leonardo Carioni, e di Anci Lombardia, Attilio Fontana, come già approvato (anche allora all'unanimità) dall’Ufficio di presidenza la scorsa settimana, la richiesta alla Giunta regionale di adire la Corte costituzionale contro la legge ordinaria emanata dal Governo tesa ad abolire le Province.

L’art. 54, comma 6, dello Statuto d’autonomia di Regione Lombardia, prevede infatti che il Cal possa, informandone il Consiglio regionale, segnalare alla Giunta eventuali lesioni dell’autonomia locale da parte di leggi e regolamenti dello Stato, anche al fine della proposizione del giudizio di legittimità costituzionale di cui all’articolo 127, secondo comma, della Costituzione.

Presenti 33 componenti su 45, compresi i rappresentanti di tutte le dodici Province lombarde, l'Assemblea plenaria ha dunque deliberato unanimente di dare attuazione a quanto disposto dagli artt. 54, comma 6, dello Statuto e 10, comma 1, lett. c) della l.r. 22/2009, segnalando alla Giunta regionale l’illegittimità costituzionale delle disposizioni contenute nell’art. 23, commi 14 – 21, della Legge 214/2011 e chiedendo la proposizione del ricorso per le motivazioni ampiamente illustrate nei documenti prodotti dall’Unione delle Province Italiane e dal Prof. Valerio Onida e di seguito sinteticamente indicate:

a. le Province, enti locali di governo espressamente previsti dalla carta costituzionale, “sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione”; la recente L. 214/2011 intende trasformarle, invece, in enti di secondo grado, con mere funzioni di coordinamento delle attività proprie dei Comuni;

b. non sussistono le ragioni di necessità e di urgenza che giustificano il ricorso alla decretazione da parte del Governo, né è possibile modificare, con legge statale ordinaria, quanto disposto da norme di rango costituzionale;

c. il commissariamento delle Province che dovrebbero andare al voto nel 2012 incide sia sull’autonomia di detti enti, che sul diritto dei cittadini di eleggere democraticamente gli organi di governo provinciali;

L'assemblea ha dato mandato al Presidente del Cal di trasmettere la deliberazione, unitamente ai documenti sopra citati, al Presidente della Giunta regionale e, per conoscenza, alla Presidenza del Consiglio regionale.

«Abbiamo approvato all’unanimità la mozione presentata dall’ufficio di presidenza, un invito pressante a Regione Lombardia, anche in forza delle considerazioni presentate dal professor Valerio Onida, presidente emerito della Corte. La nostra decisione va inquadrata nell’ottica della necessità di ricorrere alla Consulta avverso la legge ordinaria emanata dal Governo e tendente a cancellare la rappresentanza democratica delle Province. Auspichiamo che Regione Lombardia accolga il nostro invito anche per rafforzare l’azione già intrapresa, in tal senso, da altre grandi regioni italiane», é stato il commento del Presidente del Cal (e Vicepresidente Upl), On. Guido Podestà, a margine dell’assemblea.

"Le motivazioni del Cal - ha spiegato il Presidente della Provincia di Lodi Pietro Foroni, membro dell'ufficio di Presidenza CAL - sono le stesse che stiamo portando avanti anche come Upl e Upi. E’ del tutto evidente, quindi, la piena condivisione dei principi che vedono la violazione della Costituzione negli articoli 114, 117 e 118, essendo le Province Enti locali di Governo, espressamente previsti nella Carta costituzionale e non modificabili nella struttura, come invece previsto nella Legge 214, in enti di secondo grado, con mere funzioni di coordinamento delle attività proprie dei Comuni. Il Consiglio, inoltre, è stato concorde nel ritenere che non sussistono in alcun modo le ragioni di necessità e di urgenza che giustificano il ricorso alla decretazione da parte del Governo, e comunque, altresì impossibile modificare con legge statale ordinaria quanto disposto dalla Costituzione. Per quanto riguarda, invece, il commissariamento previsto nei confronti delle Province che andranno al voto nel 2012, questo, inciderebbe sia sull'autonomia degli enti stessi che sul diritto dei cittadini di eleggere democraticamente gli organi provinciali”.
“Se Cal è approdato all’unanimità ad un risultato come questo, - conclude Foroni - significa che non solo tutte le Province ma anche i tutti i Comuni, a prescindere dal colore politico, hanno ritenuto fondamentale ed opportuno chiedere a Regione Lombardia d’intervenire su una legge palesemente incostituzionale, che mina la democrazia stessa e che avrebbe pesanti ripercussioni sia verso i Comuni che per le Regioni. Il 31 Gennaio tutte le Province convocheranno Consigli provinciali aperti, in tale occasione, auspico che ci possa essere una grande partecipazione di sia cittadini lodigiani che di Sindaci del nostro territorio, per approfondire insieme le conseguenze che deriverebbero da una decisione come quella che il governo Monti vuole legittimare”


Milano, 23 gennaio 2012