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Conclusa l'Assemblea Nazionale delle Province a Roma il 6 dicembre
Richiesto lo stralcio delle norme su Province per dubbi di costituzionalità

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L'Assemblea nazionale delle Province italiane "chiede al Parlamento di stralciare le norme ordinamentali contenute nel provvedimento e di portare immediatamente in Aula le diverse proposte sull'abolizione o razionalizzazione delle Province, in modo che si apra un dibattito serio su quale deve essere il modello di riforma di Stato del nostro Paese e si faccia una scelta chiara da parte di ciascuna forza politica", con l'ordine del giorno approvato a conclusione dall'Assemblea nazionale dell'Upi.

"La versione definitiva della norma della manovra finanziaria che riguarda le Province non sposta di una virgola la posizione e il giudizio nettamente negativo espresso dall'Upi in questi giorni. L'articolato deve essere stralciato dal decreto, perche le riforme istituzionali, per avere un effetto reale di riduzione della spesa pubblica, non possono essere improvvisate e debbono invece essere condivise e complessive": lo ha dichiarato il presidente dell'Upi, Giuseppe Castiglione, al termine dei lavori. "E' già ridicolo e umiliante che le norme che aboliscono le Province - sottolinea Castiglione - istituzioni previste dalla Costituzione come parte fondante della Repubblica, vengano inserite nello stesso articolo in cui si parla di autorità di
Governo e autorità indipendenti. La relazione tecnica e il Parlamento chiariranno - ha rilevato ancora il leader delle Province - che gli effetti finanziari della norma in termini di risparmio sono pari a zero, e anzi, che si produrranno nuovi costi".

"Faremmo ricorso alla Corte Costituzionale - ha concluso Castiglione - contro una norma che incide con un decreto su una materia che gode di copertura costituzionale e lede l'autonomia organizzativa degli enti garantita dalla Costituzione perché incide sugli statuti. E questo intervento certamente non può essere fatto per decreto", ha affermato Castiglione, che ha aggiunto "Abbiamo sollevato da subito dubbi di costituzionalità sulla parte ordinamentale della manovra che riguarda le Province. Oggi il presidente emerito della Corte Costituzionale, professor Capotosti, conferma autorevolmente la nostra posizione".


Roma, 6 dicembre 2011