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Assemblea straordinaria delle Province d'Italia a Roma il 15/9
Presente un'ampia delegazione delle Province lombarde

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"Gli sprechi della politica non sono le Province. La casta cercatela altrove". Così ha esordito il Presidente dell'Upi, Giuseppe Castiglione, aprendo i lavori di una affollatissima assemblea straordinaria delle Province, riunite a Roma nella giornata di mobilitazione a seguito della manovra economica e del Disegno di legge costituzionale che sopprime gli enti intermedi.

"A Calderoli - ha detto Castiglione - chiederemo in Conferenza unificata di cambiare sostanzialmente il Disegno di Legge Costituzionale. Troveremo una sintesi per un nuovo impianto riforme nel paese insieme a Comuni e Regioni e poi chiameremo su questo progetto al confronto Governo e Parlamento".

Il Vicepresidente nazionale dell’Upi Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino ha detto: “Nelle scorse settimane ho incontrato molti ministri e tutti i segretari di partito: conti alla mano, tutti sanno che l’abolizione delle Province aumenterà i costi, ma ho avuto la netta sensazione di una classe dirigente nazionale in grande difficoltà sul piano politico e morale che vuole offrire demagogicamente in pasto all’opinione pubblica il tema delle Province sperando così di guadagnare tempo e salvarsi momentaneamente. Le Province non sono certo un’isola felice, hanno i limiti e i difetti di tutta l’amministrazione pubblica che richiede di essere velocemente riformata. Perché il Governo preferisce abolire le Province piuttosto che intervenire su enti e le società con un esercito di 27000 nominati?”

"L'abolizione delle Province é solo fumo negli occhi, perchè viene realizzata senza che ci sia un esame razionale dei livelli intermedi e perchè é inserita in modo strumentale all'interno di una manovra che dovrebbe servire a trovare le risorse per rassicurare i mercati. E in che modo i mercati dovrebbero sentirsi rassicurati dall'abolizione delle Province?", ha commentato il Presidente della Provincia di Milano, on. Guido Podesta, Vice Presidente Vicario Upl, nel suo intervento. "Meno demagogia e più rispetto" - ha aggiunto Podestà - "non si baratta la democrazia e la rappresentanza in nome di una finta riduzione dei costi. Riduzione - ha detto - che di fatto non esiste, perchè il risparmio di 40 milioni di euro che si avrebbe con l'eliminazione degli eletti in Provincia, sarebbe ampiamente annullato dal forte aumento dei costi del personale, che passando alle Regioni costerebbe allo stato 600 milioni di euro in più".

"Parlo a nome dei 3000 Consiglieri provinciali che percepiscono 2000 euro l'anno per amministrare i territori. Davvero si pensa che siamo noi la casta? " ha detto il Consigliere della Provincia di Livorno, Maurizio Zingoni. “Io – ha detto – credo nella democrazia, e sono convinto che se si sostituiscono ai consigli eletti degli organi composti da nominati si fa un danno alla democrazia. E credo anche che il Paese abbia bisogno di vere riforme istituzionali, per avere amministrazioni efficienti e più moderne".

Per le Province lombarde, hanno partecipato, tra gli altri, i Presidenti delle Province di Mantova (Alessandro Pastacci) e Pavia (Senatore Daniele Bosone), i Presidenti dei Consigli provinciali di Milano (Bruno Dapei, con i Consiglieri provinciali Barbara Calzavara, Marco Martino e Roberto Biolchini), Como (Ferdinando Mazara), Cremona (Carlalberto Ghidotti), Lodi (Massimo Codari) e Mantova (Simone Pistoni), il Direttore Upl Dario Rigamonti.


Milano, 15 settembre 2011