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La Camera boccia la proposta di soppressione delle Province
I commenti del Presidente Upi e dei rappresentanti delle Province lombarde

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"Con la votazione del 5 luglio si chiude l'inutile discussione sull'abolizione delle Province: ci auguriamo che da qui si possa partire con un vero confronto sulle riforme necessarie per il governo dei territori, dall'eliminazione degli enti strumentali alla razionalizzazione Province stesse. Ma le dichiarazioni di voto alla Camera ci hanno consegnato l'ennesima fiera delle ovvietà e della demagogia", ha dichiarato il Presidente dell'Upi, Giuseppe Castiglione, commentando il dibattito in Aula alla Camera che ha portato alla bocciatura della proposta di legge di abolizione delle Province.
"Ascoltando il dibattito rancoroso e pieno di slogan propagandistici - ha sottolineato Castiglione - come istituzioni locali non possiamo che sperare in un rapido ritorno ad una legge elettorale che consenta di portare in Parlamento uomini e donne capaci di rappresentare davvero le comunità gli eletti".
Con l'occasione, il Presidente Castiglione ha trasmesso alle Province e diffuso un dossier sui veri numeri delle Province, on line all'indirizzo http://www.upinet.it/3553/istituzioni_e_riforme/le_province_allo_specchio_in_un_dossier_tutto_sulle_cifre_delle_province/

"Credo purtroppo che la sterile polemica sugli sprechi delle Province nasca dai figli del centralismo che difendendo i loro privilegi, di cui poco si conosce, vogliano togliere voce a tutti quei territori che privati delle loro Amministrazioni provinciali perderebbero qualsiasi possibilità di ascolto e di tutela politica e amministrativa" ha dichiarato il Presidente della Provincia di Sondrio, Massimo Sertori.
"Ad esempio la mia Valle che conta 78 comuni per un totale di 180.000 abitanti su un territorio di 3.200 Km2 in che modo potrebbe trovare una sintesi istituzionale delle istanze che arrivano dai cittadini senza l’ente Provincia? Sarebbe un territorio senza voce! Forse è questo il vero obiettivo dei centralisti, calare le decisioni dall’alto senza prestare attenzione ai problemi della gente", ha aggiunto Sertori che ha ricordato "che ascoltando il territorio è possibile identificare in modo molto preciso i problemi e dunque pianificare con maggior attenzione le soluzioni e di conseguenza rendere i costi calibrati e sostenibili".
"Se mi si dimostrasse, numeri alla mano, che con la soppressione delle Province vi fosse un effettivo risparmio di risorse, sarei il primo sostenitore della loro cancellazione. Vorrei, inoltre, che mi fosse chiarito un aspetto molto importante: con l’eventuale abolizione delle Province, chi, in che modo e a quale costo si farebbe carico di tutte le competenze che oggi spettano alle Amministrazioni provinciali (strade, edilizia scolastica, pianificazione territoriale, vigilanza, trasporto pubblico etc etc).
I dipendenti delle Province, che garantiscono l’espletamento di queste funzioni, sarebbero tutti licenziati? Non sono convinto nemmeno di questo. Vorrei sapere quale dirigente o funzionario, per altro non eletto dal popolo, si farebbe carico del lavoro e delle responsabilità che quotidianamente affronta il sottoscritto per 2.200,00 euro al mese. Questo continuo polemizzare sui costi delle Province è ingiusto per tutti quegli amministratori che con grande senso di responsabilità sono al servizio della loro gente".
Sertori ha concluso "ribadendo ancora una volta che la Provincia di Sondrio, che ho l’onore di presiedere, ha rispettato il patto di stabilità risultando fra gli enti locali virtuosi, un esempio rispetto a tante altre istituzioni, magari anche superiori, che di virtuoso hanno ben poco. Per sciogliere gli ultimi dubbi a chi parla di privilegi e auto blu, vorrei ricordare che la Provincia di Sondrio è in possesso di un’Alfa Romeo 159 di colore grigio immatricolata nel marzo del 2008 a disposizione del Presidente, degli Assessori e dei Dirigenti".

Nel dibattito é intervenuto anche Bruno Dapei, Presidente del Consiglio provinciale di Milano e Coordinatore della Consulta Upl dei Presidenti dei Consigli provinciali, affermando che "le province in Italia sono utili. Io sono per fare le città metropolitane e tenere le Province. Il 65 per cento dei comuni sono sotto i 15mila abitanti. O si accorpano i Comuni, oppure le Province bisogna dire che servono".


Milano, 6 luglio 2011