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Direttivo Upl il 26/7 su situazione finanziaria e rapporti con Regione
Necessità di entrate più stabili come bollo auto ed esame riforma ATO

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La situazione finanziaria delle Province e i rapporti con la Regione, con un focus sulla gestione dei servizi idrici, sono i temi risultati al centro della riunione del Consiglio Direttivo Upl, svoltasi oggi a Milano presso la Sala Giunta di Palazzo Isimbardi.

Oltre al Presidente Upl (e della Provincia di Como) Leonardo Carioni, hanno partecipato all'incontro i Presidenti delle Province di Bergamo (Ettore Pirovano), di Cremona (Massimiliano Salini), Milano (On. Guido Podestà), Monza e Brianza (Dario Allevi), Pavia (Vittorio Poma) e Varese (Dario Galli), i Vicepresidenti di Lecco (Antonello Formenti) e Lodi (Claudio Pedrazzini), gli Assessori di Brescia (Aristide Peli), Mantova (Armando Federici Canova) e di Sondrio (Costantino Tornadù), i Presidenti dei Consigli provinciali di Milano (Bruno Dapei) e Lecco (Carlo Malugani) rappresentanti della Consulta Upl, il Presidente del Collegio dei revisori dei conti dell'Unione (e Presidente del Consiglio provinciale di Cremona) Carlalberto Ghidotti, il Direttore Giuseppe Valtorta e il Responsabile della Segreteria Tecnica Dario Rigamonti.

Alla riunione è intervenuto anche l’assessore regionale all’Ambiente, all’Energia e alle Reti Marcello Raimondi, il quale ha esposto ai convenuti le linee-guida della proposta di legge di riforma sulla gestione dei servizi idrici che, prima della pausa estiva, verrà esaminata dall'esecutivo lombardo.

"Le Province lombarde devono poter contare su entrate costanti, come i Comuni, altrimenti è impossibile programmare e realizzare opere infrastrutturali e servizi per i cittadini", ha affermato il Presidente Carioni.

Le entrate tributarie delle Province, infatti, dipendendo essenzialmente dal mercato dell’auto e dai consumi di energia elettrica delle PMI, sono molto instabili e nell’ultimo periodo hanno subito un vero e proprio crollo. Carioni ha accolto quindi con favore la proposta avanzata dal Presidente Podestà, di deviare le risorse derivanti dal bollo auto alle Province, con conseguenti compensazioni alle Regioni.

"La proposta di Podestà va nella giusta direzione – prosegue Carioni –: deve essere chiaro che le Province lombarde non vogliono assolutamente una tassazione aggiuntiva ma sostitutiva. Per riuscire ad essere il braccio operativo della Regione, infatti, dobbiamo poter contare su una base certa. Ed è questo che ora manca: il nostro gettito è troppo scostante per consentirci di soddisfare adeguatamente le legittime esigenze del territorio. Ora come ora ci troviamo a dover costruire bilanci sulla base di entrate che possono diminuire anche del 30% in pochi mesi, come è successo nell’ultimo periodo.”

L’obiettivo dell’UPL, "in linea con una compiuta attuazione del federalismo fiscale", rimane quello di poter partecipare, un domani, alla riscossione di una parte dei principali gettiti erariali prodotti sul territorio, come Iva, Ires e Irpef. "Un provvedimento giusto – sottolinea Carioni -, perché in questo modo le risorse prodotte dal territorio rimarrebbero qui, eliminando il concetto di finanza derivata, che vede lo Stato e la Regione trasferire soldi alle Province per permettere loro di svolgere le proprie funzioni. Questa misura, non da ultimo – conclude Carioni -, grazie ad un controllo territoriale accurato e capillare, rappresenterebbe uno strumento molto importante nella lotta all’evasione fiscale".

"Il confronto odierno s’è rivelato proficuo sia riguardo alla proposta di ottenere dal Governo la destinazione alle Province delle entrate derivanti dal bollo auto, attualmente assegnate alle Regioni, sia in ordine al riordino dei servizi idrici intrapreso sin dal suo insediamento dall’assessore Raimondi – ha dichiarato il Presidente Podestà -. Per quanto concerne il primo tema, tutte le Province lombarde concordano sulla necessità di sensibilizzare il Ministro dell’Economia, On. Giulio Tremonti, circa l’attribuzione agli Enti intermedi del gettito assicurato dal bollo auto. I problemi di bilancio accusati dalle Province lombarde, al di là della manovra da oggi al vaglio della Camera e del Patto di stabilità, risultano del resto riconducibili soprattutto alla discontinuità delle entrate che, per un terzo, scaturiscono da Rc Auto, dall’Imposta provinciale sui trapassi e da un’aliquota sull’energia per altro non applicabile ai grandi consumatori come le industrie. Le nostre entrate risentono, insomma, da situazioni di mercato, che, nel caso di quello dell’auto, appare, in questo momento, tutt’altro che florido. Con la conseguenza che non riusciamo mai a sapere con esattezza l’ammontare delle disponibilità. Il bollo auto, essendo per sua natura riferito a un parco esistente, ci consentirebbe di modulare i nostri interventi su un gettito costante e non oscillante verso il basso pure del 10-20%. Nei prossimi giorni, quindi, incontreremo i Ministri Tremonti e Roberto Calderoli (Semplificazione normativa) e rinnoveremo loro la nostra richiesta di assegnare alle Province le entrate da bollo auto creando, nel contempo, un meccanismo di compensazioni a favore delle Regioni attualmente destinatarie di queste risorse».

"Per quanto riguarda l’argomento dei servizi idrici – ha aggiunto il Presidente Podestà -, abbiamo apprezzato che l’Assessore Raimondi si sia premurato di condividere con i rappresentanti delle Province lombarde le linee-guida del provvedimento che, presto, verrà portato all’attenzione della Giunta regionale. Ci convince l’approccio che Raimondi ha dato alla soluzione del problema provocato, nel quadro di una normativa soggetta a interpretazioni, dall’abolizione degli Ambiti territoriali ottimali. La Regione Lombardia, che, con i suoi dieci milioni di abitanti, vale quanto un medio Stato europeo, sembra orientata ad affidare alle Province la gestione dei servizi idrici tenendo presente la duplice possibilità (100% a gara o costituzione di una società controllata al 60% dal pubblico) contemplata dalla legge nazionale".


Milano, 26 luglio 2010