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Il Presidente Poma (PV) in rappresentanza di UPL a Roma
Richiesta al Governo di un confronto serrato sul Patto di stabilità

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Oggi a Roma si è insediato il Consiglio delle Unioni regionali delle Province.

Oltre a Giuseppe Castiglione, Presidente dell'Unione delle Province d'Italia (Upi), hanno partecipato ai lavori i Presidenti delle Unioni regionali di Piemonte (Massimo Nobili), Veneto (Leonardo Muraro), Emilia-Romagna (Vincenzo Bernazzoli), Toscana (Andrea Pieroni), Campania (Pietro Langella), Lazio (Edoardo Del Vecchio) e Puglia (Francesco Schittulli), con i rappresentanti delle Unioni regionali di Basilicata, Calabria e Umbria.

Per l'Unione Province Lombarde è intervenuto il Presidente della Provincia di Pavia, Vittorio Poma, che ha espresso apprezzamento per l'iniziativa definendola "utile per individuare strategie comuni". Poma, inoltre, si è ancora una volta soffermato sulla questione Patto di stabilità, chiedendo di aprire un serrato confronto con il Governo.
"Le PA - ha detto Poma - hanno il dovere di non allargare il debito, la Legge Finanziaria impone di non sforare il patto, ma il codice civile ci ingiunge di pagare i creditori. Le Province si trovano in mezzo tra le sanzioni imposte dal Governo e il rischio di danno erariale derivante dalla Corte dei Conti. Tra l'incontro di ieri con i Ministri Fitto e Gelmini e la Conferenza Unificata di oggi - prosegue il Presidente della Provincia di Pavia - abbiamo avuto la notizia dello sblocco delle risorse per gli interventi di carattere non strutturale relativi agli edifici scolastici di cui all'Intesa del 28 gennaio 2009. Si tratta del primo Piano stralcio (350 milioni di euro) del Piano nazionale di 750 milioni di euro (erano mille, ma 250 sono stati destinati all'Abruzzo). Sarà difficile spendere queste ed altre risorse se saranno soggette al patto. L'anno scorso il Governo ci ha concesso di spendere il 4% dei residui passivi, ma solo per la nostra Provincia questi ammontano a 100 milioni. Anche in considerazione del giudizio positivo assegnato nel 2006 dalla Corte dei Conti al nostro Bilancio, come per tutte le altre Province lombarde, chiediamo che il Governo ci conceda di utilizzare più del 4% nel 2010. Del resto, dilazionando i pagamenti e spostandoli continuamente, prima o poi arriveremo al redde rationem. Dobbiamo spiegare ai cittadini - conclude Poma - che non chiediamo soldi ma vogliamo limitare gli effetti negativi del patto sul territorio. Perchè altrimenti si arriva all'assurda situazione che vede le imprese, giustamente, chiedere gli ammortizzatori sociali alle Province perchè a loro volta non riescono a pagare i fornitori."

Altri temi affrontati sono stati il rapporto con il Consiglio delle Autonomie locali (Del Vecchio), l'acqua e i rifiuti in rapporto agli ATO e la viabilita', con l'esigenza di analizzare le competenze legislative di queste tre materie per studiare le diversita' (Muraro).


Milano, 29 aprile 2010