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Continua il reportage di Emanuele Turelli dall'Abruzzo
La cronaca della terza giornata dal campo di Buzzano

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Ore 12.32. Per la prima volta, oggi, al campo sembra essersi creata una situazione di "quasi normalità". Ormai tutte le strutture sono state completate: 60 tende di accoglienza per gli sfollati, tre maxi tendoni (due contengono le mense e uno le cucine della colonna mobile della Provincia di Brescia), il Posto medico avanzato delle grandi emergenze e due maxi tende polifunzionali, all'interno delle quali, questa sera, un sacerdote celebrerà la funzione del giovedì santo.

Con il passare delle ore anche la sintonia all'interno del campo sta progressivamente migliorando. Ma questa mattina abbiamo portato a casa un'altra cosa grande: grazie all'asse che i bresciani sono riusciti a fare con Anna, preziosissima dottoressa del Niguarda di Milano, in forza al PMA, abbiamo finalmente allestito un villaggio per i bimbi che sono ospitati qui nel campo di Bazzano. Siamo riusciti a recuperare pennarelli, quaderni, cartelloni, giochi, anche due palloni che stanno volando a mezz'aria ormai dalle 9 di questa mattina. E' sconvolgente vedere i disegni che i piccoli hanno fatto ieri: uno di loro ha disegnato il Titanic, spaccato in due, che affondava. Un altro ha disegnato una casa senza tetto e il tetto in terra, un altro ancora ha disegnato persone colorate interamente di rosso accanto alle pietre. Sono proprio i bambini coloro che rischiano di avere la mente fissa unicamente sulla tragedia, ma qualcosa per distrarli siamo riusciti a fare.

Lodevole anche l'impegno delle unità cinofile di Ospitaletto e Ghedi che dopo aver lavorato per giorni fra le macerie, al loro arrivo al campo hanno iniziato a far giocare i bambini con i loro cani. E non c'é da stupirsi perché questo é il quadro che rappresenta ogni singolo soccorritore che é presente in questo luogo: nessuno si ferma mai, finito il suo compito principale ne inizia subito un altro dove c'é bisogno. Le giornate sono circa di 20 ore di lavoro e si passa, come me ad esempio, dal tenere i collegamenti con le testate di stampa, al distribuire giacche a vento e maglioni, oppure cercare coperte da portare nelle tende, oppure ancora, ricercare un'ostetrica, come é successo questa mattina per una decina di donne gravide che sono ospiti al campo. Per fortuna una ragazza del posto ieri mi aveva dato la sua disponibilità ed oggi sono andato a casa sua a chiederglielo personalmente.

Si sta allestendo un altro campo nel frattempo, nel centro sportivo di Monticchio, che rimane a pochi minuti da dove siamo noi. Sono i volontari della nostra colonna mobile che stanno montando una ventina di tende. C'é l'impressione che con il passare delle ore il numero degli sfollati di questa catastrofe aumenti talmente rapidamente da far scoppiare i campi. D'altra parte la terra in questa fetta d'Italia continua a ribollire. Alle 3 della scorsa notte c'é stata una scossa del quinto grado della scala Richter. Quando accadono le scosse, qui nel campo, le reazioni delle persone sono dignitose ma devastanti: ad ogni piccolo movimento della terra si sentono boati di lamento e nei casi più gravi ripartono quelle lacrime che non sono mai ferme negli occhi di queste persone.

La gara di solidarietà nel frattempo sta proseguendo e sta aumentando: nella sola giornata di ieri io ho scaricato la batteria del mio preziosissimo BB. L'avevo ricaricata durante la notte e a sera si é spento dallo sfinimento: la gran parte delle chiamate erano offerte di materiale, cibo, vestiti, uova di Pasqua, dentifricio, tavolini, brande, coperte, giacche e potrei raccontare altri mille generi offerti da aziende e gente comune. Oggi é arrivato il primo cargo da Brescia, quello di Copagri che ha portato al campo 560 chilogrammi di formaggio e 13 mila litri di latte a lunga conservazione. Sono stati scaricati e stoccati in parte al nostro campo e il rimanente al campo principale di raccolta dei generi alimentari.

Qui circolano voci che non riusciamo a sapere se sono vere o false, come la denuncia che dai centri di raccolta la carne venga rubata e poi rivenduta a prezzi molto elevati. Ma non c'é rabbia nel sentire queste cose, che forse non sono neppure vere, perché l'animo é pieno di orgoglio per il cuore delle centinaia di soccorritori che ci sono accanto a noi e che lavorano instancabilmente tutto il giorno.

E poi ci sono loro, i colleghi della stampa bresciana, ai quali facciamo fare base al camper attrezzato con prese per i note book, tavolini per scrivere e la moca del caffè sempre sul gas. E' una vera e propria sala stampa improvvisata ma anche più funzionale di quelle classiche. Noto con estremo piacere di categoria che, in questo disastro, fra la pattuglia bresciana della stampa c'é collaborazione e estrema solidarietà operativa. Qui non contano le testate, che siano nazionali o di quartiere, ma credo che conti il ruolo principale di tutti noi di mostrare al mondo e alla gente le proporzioni di questo disastro e le proporzioni di questa risposta.

Anche la tecnologia, dopo le prime ore, sta facendo il suo ingresso nel campo. Ormai quasi tutte le postazioni si sono dotate di un punto con collegamento con il mondo esterno, anche perché in questa situazione non si riesce a vedere un TG nazionale né ad avere il tempo di ascoltare un radiogiornale. Quindi l'unico momento di collegamento con il mondo é la sera quando riusciamo, tramite la rete, a collegarci e vedere qualche notizia. Io oggi riesco a scrivere con un po' più di calma anche se la frenesia nel campo é all'ordine del giorno. Mi vengono in mente tante cose durante i miei viaggi nel campo, poi torno al pc per scriverle e sono talmente tante che riesco solo a ricordarne alcune. Mi spiace perché, vista la diffusione a catena che ha questo report potrei dare ulteriori spunti di racconto, ma non si può proprio arrivare dappertutto.

Ora torno a Onna: ho un quarto d'ora e voglio portare alcuni amici a vedere, così che anche loro si rendano conto delle proporzioni del disastro. Alle 17.21 sono di ritorno al campo, ho portato a Onna i 15 coltivatori di Copagri, l'associazione di categoria bresciana a cui aderiscono molti cobas del latte: sono rimasti letteralmente allibiti da ciò che hanno visto e vissuto. E anche io sono rimasto stupito dal fatto che la situazione, a differenza di 24 ore fa, quando ho visitato per la prima volta quello che tutti chiamano il "paese fantasma", é stravolta. Le numerose scosse che arrivano durante il giorno hanno fatto crollare ancora decine di edifici. Strade percorribili ieri, oggi sono coperte da almeno due metri di macerie. Nel ritornare al campo ritrovo una visione famigliare: il “pincanello” distrutto sotto le macerie, che era la foto di prima pagina del Corriere della Sera di questa mattina. E non é un caso perché il paesino di Onna, dove ovviamente non c'é più nessun abitante, é un villaggio ormai di soli fotografi, cameraman e giornalisti.

Incontriamo anche Toni Capuozzo, chiacchiero con lui per qualche minuto, ci fa i complimenti per quello che stiamo facendo, ma ribadisce la sua idea: "dovete dare a tutti un fornellino e far sì che si facciano da mangiare da soli" mi confida il conduttore di Terra, sostenendo che é un modo per ridare dignità alle persone. Forse non ha torto, Toni che é attorniato da decine di persone. E' un volto noto, conosciuto, uno che ti é entrato in casa per anni molte sere. Uno che a stringergli la mano, forse, ti sembra di tornare davanti a quella TV in una delle tante sere in cui la famiglia, prima di dormire, si riunisce e si rilassa, mai pensando da lì a qualche ora ad un disastro del genere. Ora stacco e lascio spazio ai colleghi delle testate bresciane che utilizzano il camper come sala stampa, anche perché é assolutamente attrezzato allo scopo.

Si vede un altro salame: viene da Brescia anche quello, arrivato al seguito di un collega. Come ieri, non ne resta neppure una fetta. Insomma, la brescianità non la spegne neanche il terremoto!

Chiudo con una nota di colore. Stamattina sono riuscito a sentire mia figlia, che ha poco più di quattro anni. "Quando torni" mi ha chiesto. "Forse a Pasqua, amore...". "Ma Pasqua é oggi, papà"... E' vero, a parte la mia piccola Viola, Pasqua é oggi al campo: con qualche giorno di anticipo in questo posto intriso di disperazione, la resurrezione é già iniziata.


Emanuele Turelli
Ore 17.55 del 9 aprile 2009


ore 19.55

Stanotte 5 volontari dell’Associazione Antincendio Boschivo di Caino, raggiungeranno i campi base di Montecchio e Bazzano.
Il convoglio trasporterà un modulo bagno in dotazione all’Organizzazione di Concesio.
Inoltre domani mattina partiranno anche 2 carghi di materiale, organizzati dalla Comunità Montana del Sebino Bresciano.
Ai Volontari del Sebino Bresciano si unirà il nostro Capellano della Protezione Civile, Don Roberto Ferazzoli, per celebrare la Santa Pasqua con i bresciani che già stanno operando presso le zone terremotate.


9 aprile 2009