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Richiesta al Governo di confronto urgente sul Patto di stabilità
Le conclusioni del Seminario Nazionale sulla finanza locale a Genova

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Si é concluso a Genova, con i workshops della seconda giornata, il Seminario Nazionale "Evoluzione della finanza provinciale: problemi aperti e prospettive", svoltosi dal 23 al 24 marzo presso la Sala Consiliare della Provincia a Palazzo Doria Spinola.

Nel corso dell'evento, che ha visto riuniti gli Assessori al Bilancio delle Province, è stato votato un Ordine del Giorno nel quale le Province chiedono "di poter svincolare e spendere i propri residui passivi in conto capitale, per impegni già formalmente assunti, per consentire il pagamento del completamento di lavori ovvero il proseguimento di opere appaltate e in corso di realizzazione; di poter consentire in questo modo alle Province virtuose - anche in un'ottica prospettica e strutturale e dunque per gli anni a venire - di svolgere un ruolo concreto ed effettivo per contrastare l'attuale crisi economica, sostenendo l'avvio di una fase anticiclica - anche sul versante occupazionale - a favore di importanti settori produttivi e imprenditoriali considerati vitali per la nostra economia".

Nell'Ordine del Giorno le Province richiamano le mozioni approvate dall'Aula della Camera dei Deputati il 17 marzo 2009 con le quali si impegna il Governo ad adottare normative volte ad individuare possibilità di sblocco per il 2009 delle risorse e a rivedere l'intera normativa del Patto di stabilità interno per gli anni 2010 e 2011.

"Il Governo attivi immediatamente un confronto con le Province, per definire insieme le indispensabili modifiche al Patto di stabilità interno, in modo da sbloccare le risorse del 2009 e rivedere l'intera normativa per gli anni 2010 e 2011", é la richiesta formulata, a nome delle Province, del Coordinatore per l'UPI degli Assessori provinciali al Bilancio, Antonio Rosati, Assessore al Bilancio della Provincia di Roma.

"Il contributo richiesto al risanamento della finanza pubblica alle Province - ricorda l'Assessore Rosati - è pari a 310 milioni per il 2009, 550 per il 2010 e 980 milioni per il 2011: non possiamo che considerarlo insostenibile. Dobbiamo invece trovare soluzioni alle richieste avanzate dalle imprese, che hanno necessità di liquidità immediata e della velocizzazione dei pagamenti della Pa. Le Province garantiscono, insieme con le altre autonomie locali, oltre la metà degli investimenti fissi lordi della PA: proprio in virtù di questo ruolo si determinano nei bilanci delle Province una ingente mole di risorse disponibili ma non spendibili a causa dei vincoli imposti dal patto di stabilità interno: parliamo, di circa 5 miliardi di euro, spese di investimento immediatamente sostenibili in termini di cassa".

Anche il Presidente UPL Leonardo Carioni, commentando l'Ordine del Giorno dell'UPI, ha espresso ancora una volta "l'auspicio che vengano finalmente sbloccate le spese per gli investimenti, dando il via libera ad una percentuale pur sempre contenuta ma comunque significativa dei residui passivi in conto capitale. Siamo consapevoli che vi sono equilibri generali di bilancio da rispettare - aggiunge il Presidente Carioni - ma se si consentisse alle Province lombarde di spendere il 10% circa degli oltre 2 miliardi di residui accumulati, nel giro di un anno si potrebbero realizzare numerosi interventi importanti per la nostra economia".


Milano, 25 marzo 2009