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Il Presidente Carioni su modifiche al patto dopo mozioni alla Camera
I vincoli del patto di stabilità impediscono a Province gli investimenti

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Le mozioni approvate nella seduta della Camera dei Deputati del 17 marzo 2009, concernenti iniziative in merito alla situazione economico-finanziaria degli enti locali (Franceschini ed altri n. 1-00123, Donadi ed altri n. 1-00134, Galletti ed altri n. 1-00135 e Cicchitto, Cota, Lo Monte ed altri n. 1-00138) hanno riproposto con particolare forza la delicata questione del rispetto del Patto di stabilità per le Province (e i Comuni) italiani, nonché le ripercussioni sulla difficile situazione economica generale attuale.

I vincoli posti dal Patto impediscono infatti agli enti locali di fare investimenti, pur avendo risorse da potere immettere immediatemente sul mercati per produrre interventi anticiclici.

Secondo il Presidente UPL Leonardo Carioni, "il Patto ha senso solo per le spesi correnti, non per gli investimenti. E poi é assurdo penalizzare le Province virtuose. Del resto, come ha evidenziato lo studio UPL, su 730 milioni di euro che la Province lombarde potrebbe pagare per investimenti pubblici già fatti su strade e scuole - rileva il Presidente Carioni - a causa del Patto di stabilità possiamo pagarne solo 491. Occorre intervenire".

Anche il Presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, ha ribadito le richieste delle Province e dei Comuni. "Come enti locali - ha detto - siamo di fronte a una stretta sulle risorse. Si tratta di un vero e proprio attacco da parte del Governo che in questo modo non dà risorse per la scuola, per l'assistenza agli anziani, per gli ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione".

Secondo il Presidente dell'Upi, Fabio Melilli, il rischio che le Province decidano di uscire dal Patto è alto: "Faccio fatica a frenare le Province, sia quelle amministrate dal Pd che quelle di Lega e PdL. Decine di Presidenti sono al secondo mandato e con un po' di realismo non è difficile immaginare cosa faranno. Di fronte alle pressioni delle aziende, potrebbero decidere di uscire apertamente dal patto".


Milano, 19 marzo 2009