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Punto sulla situazione finanziaria delle Province lombarde
Esiti incontro Ragionieri Capo e Assessori al bilancio del 10 marzo

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La Direzione UPL ha fatto il punto della situazione finanziaria delle Province lombarde nell’incontro UPL del 10 marzo a Milano con gli Assessori al Bilancio e i Ragionieri Capo.

Le difficoltà preannunciate già lo scorso 12 dicembre con i documenti del Consiglio Direttivo “La crisi dell’auto mette in ginocchio le entrate provinciali” e “Il pagamento degli interventi sul territorio rende difficile il patto di stabilità 2009” trovano puntuale conferma.

Le entrate tributarie principali, IPT e RcAuto, registrano nel bimestre gennaio-febbraio un’ulteriore diminuzione, stimabile, rispettivamente, tra il 15 e il 20% la prima (con un picco del 23,67% della Provincia di Cremona) e il 4% la seconda, in confronto al dato corrispondente del 2008 già in calo a sua volta.

Per quanto riguarda il Patto di stabilità, accanto alle Province di Lecco, Lodi e Sondrio, che hanno messo a punto un Bilancio di previsione fuori dai limiti previsti, anche le altre Province lombarde segnalano gravi difficoltà e prospettano il rischio di dover dilazionare i pagamenti ai fornitori nel corso dell’anno, con il rischio di alimentare contenziosi e spesso trovandosi nell’assurda posizione di avere i fondi per saldare i conti ma di non poterlo fare per rispettare i vincoli del Patto.

Il dato dei pagamenti previsti in conto capitale per complessivi 687 milioni di euro (risalente al dicembre scorso) è stato aggiornato in 730 milioni di euro, a fronte di un volume massimo ammesso dal Patto per 491 milioni, con un differenziale di ben 239 milioni.

In questo quadro, la proposta (in forma di emendamento al DL 5/2009) di liberare l’1% dei residui per pagamenti in conto capitale e l’identikit degli enti a cui sarebbe consentito, appare del tutto inadeguata, non solo per l’esiguità degli importi (il totale dei residui passivi della sola Lombardia è superiore a 2 miliardi di Euro, sui 5 complessivi delle Province e i 20 dei Comuni italiani), ma anche per l’estrema casualità e imponenza dei filtri, con riferimento in particolare al rispetto del Patto nel triennio 2005-2007 (trovandoci nel 2009, avrebbe più senso considerare l’ultimo biennio 2007-2008) e la copertura integrale dei residui sbloccati a livello territoriale regionale.

La Regione, in realtà, assume un ruolo centrale in questo contesto, al di là del buon esito di un Patto di stabilità regionale allo studio in questi mesi dopo la sottoscrizione del "Protocollo d'Intesa tra Regione, Anci Lombardia e Unione Province Lombarde per la costituzione del Tavolo permanente per il federalismo fiscale lombardo ed il Patto di Stabilità territoriale".
E’ infatti necessario che Regione Lombardia venga in aiuto delle Province lombarde con alcuni provvedimenti a questo punto indispensabili.

L'anticipo dei trasferimenti in conto capitale a cominciare dai fondi per il 2009 del Programma degli interventi prioritari sulla rete viaria di interesse regionale (ex D.Lgs. 112/98) che non devono almeno quest’anno subire aggiornamenti e variazioni, il saldo 2008 dell'IVA sul TPL, la quota di imponibile e di IVA per il 2009 nonché l'indicizzazione del costo dei trasporti previsti dal Patto sottoscritto l'11 novembre 2008, rivestono carattere di assoluta priorità e urgenza.

Del resto, la possibilità di utilizzare gli introiti derivanti dalle alienazioni immobiliari o azionarie negli obiettivi di entrata e di spesa del 2009, anche alla luce del recente parere della Sezione regionale della Corte dei Conti per la Lombardia, non pare certo risolutiva, non solo perché le operazioni di dismissione delle Province sono state molto più limitate a differenza dei Comuni, ma anche perché occorre comunque l’avvallo normativo o una circolare della Ragioneria Generale dello Stato.

Le richieste al Governo e al Parlamento, oltre a quanto già riferito in merito alla modifica del Patto in corso e a quanto indicato in modo puntuale nel documento UPL del 10 marzo, devono tener conto anche di alcune pesanti situazioni pregresse, in relazione al persistente mancato versamento di una parte dell’IVA sul TPL di competenza dello Stato, del saldo degli ecoincentivi riferiti al 2002 e 2003 e al taglio dei costi della politica, che è stato incomparabilmente superiore ai risparmi certificati e attende ancora compensazione, anche in quelle Province (5 in Lombardia) che sono state costrette a versare il rispettivo importo, finanziando in tal modo lo Stato.

Su questi temi, UPL presenterà un approfondimento in occasione del Seminario nazionale in programma a Genova nei giorni 23 e 24 marzo "Evoluzione della finanza provinciale: problemi aperti e prospettive".


Milano, 11 marzo 2009