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Riunita a Brescia il 27/2 la Consulta UPL dei Presidenti di Consiglio
Proposte per Assemblea Nazionale di Venezia e visita all'ONU a Ginevra

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Venerdì 27 febbraio 2009, si è riunita a Brescia nella sala consiliare in Broletto la Consulta UPL dei Presidenti dei Consigli provinciali.

A fare gli onori di casa, oltre al Presidente del Consiglio provinciale Bruno Faustini con i Vicepresidenti Roberto Gitti e Antonella Montini, anche il Vicepresidente della Provincia di Brescia Aristide Peli che ha portato i saluti della Giunta ai Presidenti dei Consigli provinciali di Cremona (Roberto Mariani, Coordinatore della Consulta), Bergamo (Emilio Mazza), Como (Ferdinando Mazara, accompagnato dal funzionario Giorgio Seregni), Lodi (Giovanni Pagani, presente con il Vicepresidente Franco Pinchiroli), Mantova (Laura Pradella), Sondrio (Patrizio Del Nero) e Varese (Luca Macchi), al Direttore UPL Giuseppe Valtorta e al Responsabile della Segreteria Dario Rigamonti. Assenti giustificati i Presidenti dei Consigli provinciali di Lecco (Giovanni Fazzini) e Milano (Vincenzo Ortolina).

I Presidenti dei Consigli della Lombardia hanno proceduto ad un breve bilancio della Giornata di partecipazione indetta dall’UPI nella giornata del 30 gennaio u.s.
Nella sua relazione introduttiva, il Coordinatore Mariani, dopo aver riferito che ben 93 Consigli provinciali di tutta Italia (su un totale di 104, di cui 2 Commissariati) si sono riuniti il mese scorso per discutere sul documento proposto dall’Unione Province Italiane (Upi), ha evidenziato che, a fronte della campagna lanciata dai media e da alcuni esponenti politici, convinti della necessità di abolire le Province per ridurre gli sprechi della Pubblica Amministrazione, le Assemblee si sono pronunciate per il mantenimento di tali Enti intermedi, votando quasi tutte all’unanimità l’appello del Presidente Upi Fabio Melilli. Qualche Consiglio provinciale ha affiancato al testo trasmesso dall’Upi anche un documento redatto ad hoc contenente riflessioni sulle specificità della propria realtà territoriale. Unanime il giudizio sulla necessità di rivedere funzioni e compiti delle Province per razionalizzare il loro funzionamento, senza però eliminare dalla Costituzione Istituzioni che trovano "enti omologhi" in tutta Europa.
"Garantire la voce delle Province è doveroso" – ha precisato Bruno Faustini – "e sarebbe altrettanto necessario baipassare gli aspetti emotivi che connotano l’attuale dibattito per trovare un punto di equilibrio rispetto alla funzionalità di questi enti in proporzione ai loro costi. Troppe competenze sono distribuite su più livelli con una ricaduta negativa sulla produttività dell’insieme delle Amministrazioni Locali".
Consapevoli delle anomalie e criticità esistenti in alcune parti del territorio, tutti i Presidenti intervenuti hanno sottolineato, comunque, l’inefficacia di un attacco indiscriminato ai singoli enti senza un disegno di riordino complessivo, a partire dalle Istituzioni centrali. "All’atto dell’Unità d’Italia – ha evidenziato Emilio Mazza – le Province erano 58, l’aumento progressivo è frutto anche di decisioni che coinvolgono i partiti politici in prima persona". La situazione virtuosa delle Province lombarde è stata ribadita anche da Ferdinando Mazara, che ha sottolineato l’unanimità con la quale è stato approvato a Como il documento di Melilli.
"Si sono verificate anche fratture di ordine politico" – ha rilevato Roberto Mariani – "ma l’Ordine del Giorno è stato approvato all’unanimità quasi ovunque e il dibattito in molte città ha coinvolto non solo Consiglieri e Assessori, ma anche la stampa, i Sindaci e le associazioni di categoria".

L’incontro è proseguito con un dibattito sulla Carta delle Autonomie, che sarà oggetto anche dell’Assemblea Nazionale dei Presidenti dei Consigli provinciali prevista a Venezia il prossimo 20 marzo, secondo il programma già anticipato sul sito web UPL e confermato proprio nella mattina di venerdì dalla stessa Upi per posta elettronica, come ha precisato Rigamonti.
Mariani ha sottolineato come la Carta dovrà adeguare funzioni e deleghe in armonia con la modifica del titolo V della Costituzione e ne ha illustrato i punti principali, soffermandosi in particolare su riduzione del numero consiglieri connessa al riequilibrio tra poteri dell’esecutivo e Consiglio, disciplina delle incompatibilità (Assessore/Consigliere), status degli amministratori (chiedendo permessi retribuiti anche per i consiglieri), indennità, destino delle Province e dei Comuni Capoluogo nelle città metropolitane, decadenza del Consiglio in caso di dimissioni del Presidente della Provincia, che secondo Macchi e Del Nero occorre evitare, per esempio affiancando al candidato Presidente, nell’elezione diretta, anche il Vicepresidente. Argomenti che anche Brescia ha intenzione di affrontare in un apposito convegno a marzo.

Mariani ha infine annunciato che la visita a Ginevra, presso la sede dell’ONU nell’ambito del PNUD (Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo), in un primo tempo in calendario il 19 e 20 marzo, oltre che per la concomitanza dell’Assemblea di Venezia, deve essere rinviata, anche per altri eventi subentrati all’ONU, al 2 e 3 aprile.
La Consulta ha demandato a Mariani il compito di chiedere fin da lunedì prossimo le nuove adesioni, per motivi organizzativi, entro giovedì 5 marzo.
Mazara ha quindi riferito la proposta di incontrare, nella serata dell’arrivo a Ginevra, il Console italiano, trovando la Consulta concorde; ha inoltre distribuito copia del Regolamento applicativo del Fondo di Solidarietà “Acqua Bene Comune” – Bando 2008 approvato dall’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale “Laguna di Venezia”, chiedendo ai Presidenti dei Consigli provinciali di condividere la proposta d’inserire, nella Convenzione per la regolazione dello svolgimento del Servizio Idrico Integrato, l’incremento di 1 centesimo di euro per ogni metro cubo di acqua fatturata, in modo da accantonare le somme in un fondo tenuto dal Gestore di cui l’Autorità di Ambito ne ha la titolarità e la esclusiva disponibilità, per sovvenzionare progetti di cooperazione internazionale nei paesi sofferenti di penuria di acqua potabile.

La giornata si é conclusa, nel pomeriggio, con la visita al termoutilizzatore di A2A dove Renzo Capra, presidente del Consiglio di Sorveglianza del Gruppo, ha atteso gli ospiti per accompagnarli alla scoperta della tecnologia utilizzata nell’impianto bresciano, con particolare riferimento a funzionamento, caratteristiche tecniche, emissioni e energia elettrica prodotta e riutilizzata per il teleriscaldamento.


Milano, 2 marzo 2009