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Incontro a Roma il 6 febbraio su provvidenze per servitù nucleari
Torchio chiede attenzione anche per Comuni e Province contermini

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“La legge 368/03 va rivista e riformulati i criteri di assegnazione dei fondi connessi al “tesoretto nucleare": questo il monito all’unisono degli amministratori locali provenienti da nord, centro e sud Italia presenti alla riunione promossa dal Presidente della Provincia di Cremona, On. Giuseppe Torchio a Roma, presso l’Ufficio di rappresentanza della Provincia di Bergamo nella sede dell’Arciconfraternita dei Bergamaschi.

Nel corso dell’incontro in via Di Pietra è stata fortemente sostenuta l’interpretazione della legge voluta dal Ministro Scajola, con un'iniziativa tesa a garantire equità nella distribuzione delle provvidenze economiche a Province e Comuni dei territori contermini nel raggio di dieci chilometri da una centrale nucleare, attraverso il coinvolgimento dei parlamentari locali.

Presenti in Sala Papa Giovanni XXIII, oltre al Presidente Torchio con l’Assessore provinciale Giovanni Biondi, il Vicepresidente della Provincia di Lodi Fabrizio Santantonio, l'Assessore del Comune di Cremona Stefano Campagnolo, il Direttore Generale del Ministero dello sviluppo economico Sara Romano, Claudio Nardone, Capo della Segreteria tecnica del Ministro Scajola, Luisa Gottardi della Direzione Generale dell’UPI, il p.i. Elia Sciacca, 55 amministratori locali in rappresentanza di 84 Province e Comuni da tutt’Italia.

Giuseppe Torchio ha rilevato come "occorra attuare il riconoscimento delle provvidenze legate al “tesoretto” anche ai territori contermini, entro un raggio di 10 chilometri come indicava la norma, nel rispetto delle comunità che da tempo richiedono le compensazioni andate solo ai siti sede di centrali” e ha aggiunto che "i nostri territori sono delusi e molto reattivi, per non parlare della ripartizione delle risorse non avvenuta ovunque in maniera omogenea".
Secondo Torchio, "il discorso si estende alle Associazioni delle Autonomie locali: prima di procedere con un iter di proposta legislativa volevamo sentire le parti, anche alla vigilia sulla ripartizione di ulteriori risorse. Un percorso che si coniuga anche con le future scelte in campo energetico. Per fare un esempio Cremona con le proprie realtà istituzionali, Azienda Ospedaliera e Asl, abbiamo realizzato centri di decontaminazione di primo e secondo livello, piani di intervento, protezione civile, strumentazioni, corsi di formazione, di documentazione e strutture onerose ora come allora, a vantaggio di Caorso per la presenza del reattore. E’ un problema di equità su cui si può seminare per il futuro. Diversamente bisognerà prepararsi alle sorprese della Tav".

Fabrizio Santantonio, Vicepresidente della Provincia di Lodi, presente con la rappresentanza di dieci Comuni lodigiani, ha evidenziato la rivendicazione di un'ingiustizia, soprattutto quando due Comuni lodigiani nell’abitato sono più vicini a quello stesso di Caorso, con tutto il disagio che ne è derivato: “Se è vero che viene allargata la ripartizione di risorse, gli enti locali contermini non vanno beffati, ma beneficiati con un'adeguata ripartizione in base a criteri specifici, anche perché vi è chi ha già ricevuto. Bisogna aumentare il plafond complessivo”.

Secondo Stefano Campagnolo, Assessore del Comune di Cremona “senza voler alimentare la guerra tra poveri, serve un controllo più rigoroso su come vengono utilizzate tali risorse ed attuata una equa ridistribuzione”.

Claudio Tardone, nel portare i saluti del Ministro Scajola, ha rilanciato il tema del nucleare tra le priorità e strategico per il Governo, "una politica che, non vi è dubbio, va attuata con consenso ampio, per impianti di produzione che di stoccaggio". "Vi è un duplice problema – ha precisato Nardone - andare ad indennizzare le popolazioni interessate direttamente dalla presenza materiale nucleare e reperire risorse sufficienti per i territori contermini, con la richiesta di ampliamento della platea delle risorse, stante la presenza di finanze limitate. Bisognerà intervenire su entrambi i fronti".

Sara Romano ha fatto presente come l’intervento spot (compensazione) a livello economico per i siti di centrali nucleari sia divenuto programmatico e che “è evidente come qualcosa non funzioni. Ora occorre una revisione profonda, anche a livello di politica energetica; vi è una grande attenzione alle autonomie locali”.

Il Senato ha infatti all’esame l'iniziativa di un disegno-legge per lo sviluppo con atto numero 1195 (con emendamento proposto dall'On. Zanetta che ripristina il budget iniziale), che reca delega al Governo anche per uno o più decreti legislativi in materia nucleare, con la riforma della disciplina delle compensazioni alle popolazioni interessate dalla presenza di centrali nucleari.
Quindi uno dei canali concreti da utilizzare per rimpinguare le risorse.
I rappresentati ministeriali hanno confermato la massima attenzione e disponibilità del Ministro Scajola, con apertura concreta su questi temi.


Milano, 11 febbraio 2009