Archivio Agenda Credits Siti utili Contatti Documenti News Guida UPL Chi Siamo Home
Intervento del Presidente Felissari sull'utilità delle Province
Lettera pubblicata sul quotidiano locale Il Cittadino

Versione stampabile Versione Stampabile
Caro direttore, ho letto i molti interventi che il Cittadino ha pubblicato relativamente alla questione dell'abolizione delle Province. Si è trattato di interventi interessanti e ben articolati e sono rimasto favorevolmente colpito dall'assoluta prevalenza di un parere che è, in linea di principio, contrario all'abolizione delle Province con particolare e ovvio riferimento alla nostra. Ora, molte delle riflessioni avanzate su questo quotidiano sono assolutamente condivisibili e fanno parte di un'elaborazione che la mia amministrazione sta portando e porterà avanti: mi riferisco alla questione della rappresentatività delle comunità locale, ai richiami sulla progettualità, a quanti, come l'amico Angelo Mazzola, ci richiama da una lato alla contrazione delle spese ricordando al contempo che in tutta Europa sono presenti Enti "intermedi", che si frappongono cioè fra governo centrale e amministrazione locale. Non è questo il momento per fare un bilancio complessivo di cinque anni di amministrazione del Lodigiano, avremo modo di sottoporlo all'attenzione dei lettori nelle prossime settimane.
Quel che ritengo utile è invece aggiungere la mia riflessione a quelle cui ho accennato.
Al proposito della provincia di Lodi, e dell'utilità di conservarla insieme alle altre, corre l'obbligo di ricordare che la storia politica italiana si basa sulla rappresentatività territoriale. E' un pregio, e talvolta un problema, questo attaccamento degli Italiani alle loro radici storiche ma non dobbiamo dimenticare che, in paese dove ancor oggi Senesi e Fiorentini si sbeffeggiano nell'anniversario della battaglia di Montaperti (1260 !), le Province Italiane costituiscono la vera ossatura dello Stato. Sono le più antiche per formazione, in quanto istituite quasi un secolo prima delle Regioni, le più radicate nella storia locale, le più omogenee e razionali per ubicazione e distribuzione confinaria. Noi lodigiani, nel nostro
piccolo, siamo stati orgogliosi e tenaci nel rivendicare per più di un secolo il ritorno della nostra Provincia. Fermiamoci un attimo a riflettere: la Provincia di Lodi sparì per vicissitudini storiche nel 1859 e per 133 lunghi anni i lodigiani covarono dentro sè il desiderio silente di avere rappresentanza territoriale. Non ci furono manifestazioni, ne' proteste, ne' secessioni silenti, ma per 133 anni quel desiderio di vedere tracciato un confine su ciò che delimitava il sentirsi ed essere "lodigiani" ha covato nel territorio. Io sono stato amministratore anche prima dell'istituzione della Provincia di Lodi e ho sempre colto nel territorio, nel suo popolo, fra i cittadini, il sentirsi "lodigiani"; credo che la Provincia
abbia dato accoglienza a questo desiderio e questo è uno dei motivi per difenderne l'esistenza. Anche di questo parleremo nella prossima seduta di Consiglio Provinciale; di questo nostro senso di appartenenza e di autonomia che garantisce la capacità di riconoscerci sempre fra noi oltre ogni differenza, guidati da illustri cantori di quella autonomia che rivendichiamo con orgoglio in mezzo ai continui problemi (dalla discarica di Senna in giù) cui siamo sottoposti. Un secondo motivo, assai di moda in tempi in cui la questione del gravame fiscale rappresentato anche dagli Enti Pubblici è all'attenzione dei cittadini, concerne la nostra capacita' di spesa e di soddisfare il principio del "niente tasse senza rappresentanza" che sta, se non onorato, alla base delle rivendicazioni secessioniste. Noi, i cittadini li rappresentiamo, per stare in tema. Li rappresentiamo anche
abbastanza bene tenendo conto che l'istituzione della Provincia ha riversato sul territorio un monte finanziario pari a più di 8 volte di quel che arrivava nel Lodigiano prima del 1992.
Ma questo potrebbe non essere sufficiente per convincere i dubbiosi. Probabilmente i cittadini lodigiani oggi vogliono ulteriori conferme sulla virtuosità dell'Ente che mi onoro di presiedere. Ebbene, la certificazione di comportamenti virtuosi della Provincia di Lodi in materia di spesa pubblica è arrivata dall'organo supremo che regola e analizza la materia e cioè la Corte dei Conti, che attesta, in sintesi, quanto segue. Nella recente relazione "La situazione finanziaria degli Enti locali della Regione Lombardia" la Provincia di Lodi, non solo come amministrazione ma come insieme di autonomie locali, risulta essere la meno indebitata, quindi come Ente in sè sia, ancor più nettamente, come indebitamento pro capite che, a fronte di un dato medio regionale pari a 1200 euro circa, risulta essere nel
nostro territorio pari a 600 euro. Questi due dati, se vogliamo interpretarli oltre il numero, ci dicono che la Provincia funziona riducendo al minimo la pressione sul debito, che il nostro futuro non è minacciato da indebitamenti eccessivi oppure, in altri termini, che il nostro indice di indebitamento ci rende solidi rispetto a possibilità di investimento futuro. Ma non solo: le spese di investimento della Provincia sono le più alte in assoluto rispetto a tutte le altre e questo dato, unito alla più bassa spesa per il personale riscontrata in Lombardia ci permette di affermare in sintesi che investiamo molto, con poco indebitamento e con un profilo di spesa corrente più simile a quello dei comuni di media dimensioni che a quello degli elefantiaci e dispendiosi Enti pubblici di cui tanto si parla.
Questi meriti appartengono a tutti, sia chiaro. I risultati che ho qui elencato valorizzano quella solida concretezza, quella parsimonia e quel rispetto del patrimonio pubblico che sono tipici del nostro territorio; sono comportamenti condivisi, acquisiti, conquistati e difesi da un territorio che in questi valori si riconosce e che li realizza e declina nelle sue molteplici articolazioni amministrative quali i Comuni, i Consorzi e anche la Provincia.
Queste sono le mie riflessioni in merito all'Ente che presiedo. E' un Ente ancora giovane, che risente proficuamente dell'entusiasmo di tanti dipendenti capaci e motivati e che grazie a loro e a una finanza oculata cerca di fare al meglio ciò per cui è nato. Dare rappresentativita' territoriale, prospettive e, perchè no, un po' di giusto orgoglio localista ai suoi abitanti. I Lodigiani.


Lodi, 29 gennaio 2009