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Contributo UPL alla Giornata nazionale delle Province del 30/1
Il commento del Presidente Carioni sui dati delle Province lombarde

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In occasione della mobilitazione nazionale in difesa delle Province prevista per venerdì 30 gennaio, l’Unione Province Lombarde risponde con i numeri a chi vorrebbe l’eliminazione di questi enti, in nome di un presunto risparmio dei costi della pubblica amministrazione.

“Solo per quanto riguarda le nostre funzioni principali – afferma il Presidente UPL Leonardo Carioni -, ovvero viabilità, ambiente, scuole, sviluppo economico, formazione professionale, trasporti, lavoro, cultura turismo e sport, servizi sociali, ogni anno investiamo sul territorio oltre 1,6 miliardi di euro. Essendo ben 10.812 i chilometri di strade di nostra competenza, la viabilità, come dimostrano i bilanci del 2008, rappresenta senza dubbio la voce di spesa più importante (poco meno di 600 milioni di euro), attestandosi intorno al 37% del totale.”

Dai dati delle Province, inoltre, si evince che, se la viabilità assorbe oltre un terzo delle risorse delle Province lombarde, subito dopo vengono gli interventi per l’edilizia scolastica e per il funzionamento delle scuole (oltre 252 milioni di euro, per un totale di 633 edifici di cui fruiscono 330.000 studenti), quelli per i trasporti e la mobilità (223 milioni di euro) e per la formazione professionale (176 milioni di euro). Numeri che parlano da soli, “senza dimenticare che spesso le spese delle Province sono in funzione di entrate finalizzate, ovvero quelle che spendono per lo Stato e per le Regioni senza ricevere, nella maggioranza dei casi, gli adeguati finanziamenti”.

La Lombardia va fiera delle proprie performance e lo dimostra, con i dati, per instillare una riflessione fondamentale: senza le Province chi farebbe tutto questo per il territorio regionale? "Per ogni Provincia - afferma il Presidente Carioni - abbiamo evidenziato, a titolo di esempio, tre opere, per lo più in campo viabilistico e di edilizia scolastica, realizzate o avviate negli ultimi quattro anni. Sono grandi infrastrutture, complesse, indispensabili per i nostri cittadini e per la nostra economia. Siamo sicuri che senza le Province sarebbero state realizzate? Inoltre – prosegue -, se l’argomentazione a sostegno della nostra eliminazione deve essere il contenimento della spesa pubblica, è opportuno sottolineare che una procedura gestita a livello locale si traduce sempre in un risparmio di tempo e, soprattutto, di soldi.” E per confermarlo, Carioni cita l’esperienza personale avuta in qualità di Presidente della Provincia di Como: “La tangenzialina di Fino Mornasco, provinciale, è costata 63 euro al metro quadrato, la terza corsia della A9, di competenza statale, ne costerà 1.300, cioè venti volte di più.”

Abolire le Province, dunque, “significherebbe rimpiazzarle con delle strutture burocratiche che nessuno ha eletto e che nessuno controlla, rinunciando ad un passaggio democratico fondamentale in favore di un centralismo, statale o regionale, che non sarebbe mai in grado di garantire un’adeguata valorizzazione delle caratteristiche del territorio e un’effettiva coordinazione fra tutti i Comuni e le parti sociali per un progetto di sviluppo economico e locale credibile, partecipato e, soprattutto, sostenibile. Senza contare – conclude Carioni – l’eccellenza delle Province lombarde, che, nonostante ricevano fra i più bassi trasferimenti da Stato e Regione (52 euro a persona, a fronte dei 75 euro nazionali), si distinguono per una quota di entrate proprie pari al 68%, 12 punti sopra la media nazionale, per un rapporto pro capite per investimenti di 110 euro, contro i 101 nazionali, e per i contenuti costi del personale, 30 euro a persona contro i 40 del resto del Paese.”

Nella sezione "Documenti", sono on line i Documenti "Scuole e strade gestite dalle Province lombarde" e “Senza le Province lombarde, non avremmo queste opere”.


Milano, 29 gennaio 2009