Archivio Agenda Credits Siti utili Contatti Documenti News Guida UPL Chi Siamo Home
Intervento del Presidente Provera al Consiglio Direttivo UPL
Definire il ruolo delle Province per attribuire adeguate risorse finanziarie

Versione stampabile Versione Stampabile
INTERVENTO DEL PRESIDENTE SEN. FIORELLO PROVERA ALLA RIUNIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO U.P.L DEL 14 LUGLIO 2008 – INCONTRO CON IL MINISTRO DELL’INTERNO ON. ROBERTO MARONI

Ringrazio il Presidente Carioni per l’invito e l’ospitalità e il Ministro Maroni per la presenza.

Nell’ambito di queste note, il punto sostanziale a mio parere è capire qual è la valutazione, non tanto del Ministro poiché la conosciamo, quanto del Governo, rispetto al ruolo della Provincia intesa come Istituzione, perché da questo discende tutto il resto.
Mi auguro che il Ministro Maroni abbia mantenuto la saggia posizione che considera il ruolo istituzionale della Provincia come fondamentale, ma alcune posizioni prese in campagna elettorale mi lasciano qualche dubbio e perplessità.
E’ importante capire cosa pensi il Governo del ruolo delle Province perché – soprattutto nel momento in cui si sta arrivando, nella formulazione legislativa, al federalismo fiscale – capire come viene considerata la Provincia, quali risorse finanziarie possono esserle attribuite nell’ambito del federalismo fiscale, è assolutamente importante per tutti gli amministratori.

E’ curioso che mentre qualcuno mette in dubbio il ruolo delle Province, la validità del suo ruolo istituzionale non soltanto per oggi ma anche per il futuro, la popolazione, l’elettorato, la gente chiede – per quanto mi risulta dalla mia esperienza in Provincia di Sondrio – non soltanto di mantenere le deleghe alla Provincia ma di aumentarle, di attribuire competenze e risorse ulteriori, come per la sanità.
Da noi, non soltanto la Conferenza dei Sindaci ma anche le Associazioni e perfino i Sindacati, hanno chiesto all’unanimità che all’Amministrazione Provinciale venga attribuita qualche competenza in materia di tutela della salute, per esempio un Tavolo di Coordinamento permanente che raccolga i bisogni del territorio e una funzione di “cucitura” nei confronti della Regione.
Mentre dal basso c’è approvazione e richiesta di più competenze, dall’altro questa posizione non risulta così evidente, per lo meno fino ad oggi.

Un altro punto è quello dell’eliminazione degli enti intermedi di secondo livello; anche riguardo alle posizioni prese sulle Comunità montane, ricordo che in provincia di Sondrio, dopo il risultato storico – ottenuto con fatica estenuante – del conseguimento delle risorse del demanio idrico, approvato con l’ultima legge finanziaria regionale, la Provincia entra in possesso di risorse finanziarie pari a 8 milioni di Euro, mentre il Bacino Imbrifero Montano (BIM), ha risorse finanziarie che derivano dai sovracanoni per 12 milioni di Euro, con la funzione di trasferire risorse alle Comunità Montane che le trasferiscono ai Comuni, in una politica che nel migliore dei casi è ridondante.
Quando sento ventilare di riduzione delle prerogative o addirittura cancellazione delle Province e di mantenimento dei BIM e delle Comunità montane, mi chiedo francamente cosa sarà del futuro Stato italiano moderno, che dovrebbe competere a livello internazionale e primeggiare in Europa.

L’ultimo punto riguarda l’Expo 2015; non entro nel merito delle fantasiose ipotesi fatte, che pensavano e valutavano di escludere la Provincia di Sondrio perché non rientra nei 90 minuti di percorrenza da Milano (senza specificare con quale mezzo) o 120 km dal centro di Milano, per cui metà Provincia sarebbe compresa e metà esclusa. Sono cose senza senso. Non credo che arriveranno risorse consistenti alle Province per Expo 2015, né dobbiamo aspettare fondi che saranno pochi o serviranno per le infrastrutture dell’Area metropolitana milanese, ma credo che il ruolo della Provincia possa essere importante per le proposte da presentare, come ha detto Torchio, per esempio per il “food”, poiché le Province sono sinergiche, Sondrio può dare cose che non può dare Cremona e viceversa. E’ soprattutto la fase propositiva e programmatoria che qualifica un’eventuale partecipazione della Provincia a Expo 2015; chiediamoci cosa possiamo fare noi per Expo 2015, non quello che Expo 2015 può fare per noi.

Sarà assolutamente importante capire in tempi rapidi chi è il referente in maniera definitiva, sia nell’ambito di Milano che di Regione Lombardia, poiché se manca il referente che può fare il coordinatore, non si sa a chi presentare le eventuali proposte del territorio.

Saragozza ha dimostrato che si può anche organizzare una cosa molto bene, ma il risultato può essere messo in discussione dalla mancanza di propaganda, di coordinamento di proposte in ambito internazionale. La mia ipotesi é di creare una promozione di tutte le Province lombarde insieme a quello di Expo 2015 per Milano, utilizzando la rete delle Ambasciate e dei Consolati, in modo che siano coinvolti non soltanto formalmente ma fortemente, per promuovere non solo Milano che è sede importante, ma anche il territorio provinciale all’estero, per invogliare milioni di turisti a non fermarsi due o tre giorni soltanto a Milano, ma prendere un giorno per vedere le nostre bellissime Province.