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Riunione del Consiglio Direttivo UPI a Rimini nell'ambito di EuroPA
Contributo UPL alle proposte delle Province italiane per la XVI Legislatura

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Si riunisce oggi a Rimini il Consiglio Direttivo dell'Unione delle Province d'Italia (UPI), alle ore 16, in occasione della 8^ edizione di EuroP.A. – Salone delle Autonomie locali (Fiera di Rimini - ingresso Est - Via Emilia 155) per la definizione delle principali proposte delle Province per la XVI Legislatura.

In tale occasione, UPL intende sottolineare alcune priorità essenziali delle Province lombarde con particolare riferimento a “Federalismo fiscale”, “Istruzione, formazione e lavoro” e “Ambiente, territorio, mobilità e infrastrutture”.

Innanzitutto, nella speranza che il federalismo fiscale trovi davvero piena ed effettiva attuazione, le Province lombarde evidenziano un concreto esempio di federalismo fiscale alla rovescia – che riguarda trenta Province italiane e ben cinque nella sola Lombardia – e di ulteriore penalizzazione nei trasferimenti erariali. Nei giorni scorsi, le Province di Bergamo, Brescia, Como, Milano e Varese, hanno ricevuto, come ogni anno dal 2003, la nota dell’Ufficio Trasferimenti Ordinari agli Enti locali (Dipartimento per gli Affari interni e territoriali, Direzione Centrale Finanza locale) per provvedere alla restituzione di quanto non recuperato dal Ministero dell’Interno sui trasferimenti statali di qualunque natura (art. 31 commi 12,13 e 14 della Legge finanziaria 2003), in relazione soprattutto ai maggiori introiti derivanti dall’IPT, RC auto e addizionale sui consumi di energia elettrica. Ciò significa che ogni anno, cinque Province lombarde “finanziano” lo Stato per quasi centocinquanta milioni di Euro (quest’anno Bergamo 9.050.311 €, Brescia 7.151.343 €, Como 9.224.006 €, Milano 92.865.000 €, Varese 16.196.629 €). Non s’intende in tale sede entrare nel merito delle modalità dei conteggi e della legittimità di alcune parti di essi (al riguardo è tuttora pendente presso il TAR del Lazio il ricorso della Provincia di Milano che contesta tra l’altro l’effetto retroattivo e il riferimento a IPT e RC auto, in ciò trovando condivisione nelle altre Province). Con la citata nota, che prevede modalità e iter di tale restituzione, viene ovviamente comunicato, in maniera perentoria, l’importo esatto da restituire nel 2008 entro il 15 settembre, che si aggiunge alla rata da versare entro il 15 luglio riguardante il recupero delle somme relative al periodo pregresso 2000-2002. Peraltro, vengono recuperate direttamente anche le somme relative ai cosiddetti tagli dei costi della politica, in base all’applicazione di una quota parte della riduzione complessiva di 313 milioni di Euro del fondo ordinario di cui alla Legge Finanziaria 2008 (L. n. 244/2007, art. 2, comma 31) che non solo avrebbe dovuto, per sua stessa ammissione (in base alle cosiddette Spettanze 2008) essere provvisoria ma che soprattutto non si applica, nell’immediato, alle Province delle Regioni a Statuto speciale in base al decreto legge n. 248/2007 (convertito con modificazioni dalla Legge n. 31/2008), esclusione non prevista dalla Finanziaria. In sostanza, le Province di Bergamo, Brescia, Como, Milano e Varese ed altre venticinque del Paese, non solo si vedono decurtate prima delle altre una parte dei trasferimenti perché devono materialmente versare gli importi, ma non sanno neppure se, come e quando tali somme potranno essere recuperate. Con evidente disparità di trattamento per “le solite note”.

Il Sistema del Trasporto Pubblico Locale (TPL) su gomma denota una serie di criticità connesse alla sottoscrizione dei contratti di servizio con le aziende affidatarie dei servizi a seguito di gara, all’aumento dei costi di produzione dei servizi ed alla deficitaria attribuzione di risorse che il settore del TPL sconta da parecchi anni. In tutti i casi, comunque, emerge in modo chiaro come le risorse attualmente impiegate per la produzione dei servizi risultino insufficienti non solo per garantire un efficace servizio di trasporto e far fronte alla crescente domanda di trasporto, ma anche per continuare a garantire l’attuale livello di servizio. Le Province lombarde sono state costrette negli ultimi anni ad intervenire con risorse aggiuntive per far fronte alle esigenze di trasporto emergenti sul territorio. Nel contesto delineato, le più evidenti problematiche che dovranno trovare una concreta soluzione a garanzia del servizio offerto, sono: a) reperimento risorse per far fronte all’adeguamento dei corrispettivi connessi alla indicizzazione dei contratti di servizio, in assenza del quale dovrà essere presa in esame l’ipotesi di riduzione dei servizi offerti; b) garanzia del contributo regionale per l’erogazione dell’IVA sui contratti di servizio, in mancanza del quale non potranno essere garantiti i servizi oggetto di contratto; c) assegnazione delle risorse per il rinnovo del parco rotabile, connesso sia alla qualità del servizio offerto sia all’attuazione delle politiche ambientali; d) reperimento delle risorse per far fronte alla necessità di sviluppo della rete di trasporto pubblico su gomma, che tenga conto dell’assetto complessivo del sistema di trasporto pubblico e della distribuzione delle risorse tra le diverse modalità di trasporto, tenuto conto, altresì, dell’attuazione delle misure di limitazione della circolazione dei mezzi privati, dell’ampliamento previsto del periodo di attività scolastica e dell’opportunità di utilizzo di modalità innovative a chiamata; e) assegnazione delle risorse per i progetti di intervento sulle tecnologie connesse al servizio di trasporto, che contribuiranno a migliorare la qualità dei servizi e le modalità di gestione del sistema. Per questi motivi, è necessario che le Province partecipino a pieno titolo al Tavolo interistituzionale per il TPL di interesse regionale e locale che la Conferenza delle Regioni ha chiesto di mettere a punto con il Documento politico – programmatico approvato il 15 maggio 2008.

Occorre risolvere al più presto la delicata questione del trasporto degli studenti disabili delle scuole superiori, che coinvolge migliaia di famiglie (in Lombardia, nell’anno scolastico 2007- 2008, gli studenti disabili iscritti risultano 4.309). Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 112/98 (art. 139), il servizio in Lombardia è stato garantito dai Comuni, che sono destinatari dei fondi regionali, in coerenza con la normativa regionale sul welfare - che dalle leggi di settore fino alla recente l.r. 3/08 assegna alle Province un ruolo del tutto marginale - nonché con l’indirizzo ormai prevalente che attribuisce la titolarità dei servizi alla persona proprio ai Comuni. Peraltro, negli ultimi anni, vi sono state alcune pronunce giurisdizionali che hanno ritenuto, sulla base di diverse e discutibili motivazioni, il servizio di competenza delle Province, così come altrettante hanno invece confermato il servizio in capo ai Comuni. In questa situazione, di per sé incerta, sono intervenuti i recenti pareri della Sezione regionale di controllo per la Lombardia della Corte dei Conti e del Consiglio di Stato che, pur riconoscendo sia la Regione a dover legiferare sulla materia, ritengono siano le Province a doversi temporaneamente farsi carico del servizio. Per i motivi già citati e all’analisi della normativa regionale, sembra chiara in Lombardia la competenza di Comuni. E’ necessario però eliminare ogni dubbio ai genitori degli studenti disabili, che devono sapere con certezza a chi debbono rivolgersi per il trasporto dei loro figli, definendo competenze e risorse. E’ necessario un confronto urgente con la Conferenza delle Regioni per evitare il rimpallo delle responsabilità e per chiarire una volta per tutte che il trasporto degli studenti disabili non rientra né nel trasporto pubblico locale né nella programmazione scolastica, é un servizio alla persona e come tale deve essere trattato nei Piani di Zona, in modo che nelle diverse Regioni il servizio sia organizzato in base alla legislazione regionale vigente.

In considerazione del complesso e precario equilibrio che caratterizza il mondo rurale e che, per comprensibile estensione, riverbera la propria influenza sulle più importanti filiere agroalimentari che connotano la realtà produttiva del settore primario (con particolare riferimento alla crisi del comparto suinicolo), occorre prevedere interventi urgenti che possano coinvolgere anche le Province.

Rimini, 4 giugno 2008