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Incontro degli Assessori al lavoro a Milano il 21 gennaio
All'esame il Piano regionale sicurezza e salute negli ambienti di lavoro

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Gli Assessori al lavoro delle Province Lombarde, si sono riuniti a Milano il 21 gennaio 2008 a seguito della convocazione del Presidente UPL Leonardo Carioni, per esaminare la bozza di Piano regionale 2008-2010 per la promozione della sicurezza e salute negli ambienti di lavoro, inviato dopo la presentazione delle linee guida l’11 dicembre, da Regione Lombardia a UPL il 17 dicembre 2007 e da UPL a tutte le Province lombarde il 21 dicembre u.s.

All'incontro hanno partecipato gli Assessori delle Province di Brescia (il Vice Presidente Aristide Peli, con Grazia Ziliani), Cremona (Manuela Piloni, con Massimo Bazzani), Lecco (il Vice Presidente Italo Bruseghini), Lodi (Luisangela Salamina), Milano (Bruno Casati, con Marcello Correra), Lucia Marsella per la Provincia di Bergamo e il Responsabile della Segreteria Tecnica UPL Dario Rigamonti.

L’analisi del Piano è stata affrontata anche in vista della convocazione di Regione Lombardia dell’incontro congiunto dell’Ufficio di Presidenza della Conferenza regionale delle Autonomie e del Patto per lo sviluppo per la presentazione del documento definitivo, giovedì 24 gennaio 2008 alle ore 10,30.

Gli Assessori provinciale hanno preliminarmente osservato che il contesto normativo nel quale si inserisce il Piano regionale è cambiato dal momento della sua presentazione, proprio per ciò che concerne il ruolo le Province.

Infatti, la Legge 3 agosto 2007 n. 123 “Norme in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia” attribuisce funzioni in capo alle Province, disponendo, all’art. 4, che “fino all’emanazione del Decreto del Governo, il coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e di sicurezza sul lavoro è esercitato dal presidente della provincia o da assessore da lui delegato, nei confronti degli uffici delle amministrazioni e degli enti pubblici territoriali rientranti nell’ambito di competenza”.

Occorre al riguardo osservare che le Province lombarde, con grande senso di responsabilità – pur nella consapevolezza della transitorietà del compito affidato loro, nell’incertezza normativa e nella assenza di risorse specificatamente assegnate, hanno tempestivamente attivato tale forma di coordinamento, convocando i soggetti pubblici interessati e promuovendo alcune iniziative di ampia progettualità.

Successivamente, con il DPCM 17 dicembre 2007, pubblicato sulla G.U. del 4 gennaio 2008, è stabilito che “il coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza è svolta dalle Regioni che si avvalgono dei Comitati regionali di coordinamento ex art. 27 del decreto legislativo n. 626/1994”. Per le Province, è semplicemente previsto un proprio rappresentante nel Comitato.

In effetti, la fase transitoria sarà definitivamente superata solo con la pubblicazione del decreto di cui all’art. 4 sopracitato – comunque già esaminato in sede di Conferenza Unificata e che attende ormai solo la formalizzazione dell’Intesa e della conseguente pubblicazione – ma risulta del tutto evidente che il ruolo diretto e di primo piano delle Province è ormai superato.

Ciò premesso, pur in tale nuovo contesto, le Province lombarde non intendono sottrarsi dall’offrire il proprio contributo anche e soprattutto in questo momento così delicato per la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Da un lato, le Province lombarde hanno già proposto di destinare 3 degli 8 milioni di Euro disponibili dalle risorse del FSE, dall’Asse D3/d4 all’Asse D2 per la formazione, che saranno gestiti dall’IREF per l’attività formativa del personale delle ASL e delle Polizie locali.

Dall’altro, il Piano regionale che al momento della presentazione non menzionava il ruolo attribuito alle Province dalla Legge 123/2007 e che ora nel mutato contesto sopra descritto appare in tal senso coerente, offre comunque opportunità che le Province, ciascuna nell’ambito della propria autonomia organizzativa, possono comunque esercitare (anche alla luce del disposto dell’art. 27 della l.r. 22/2006 “la Regione promuove la realizzazione di un sistema integrato di sicurezza del lavoro e di miglioramento della qualità della vita lavorativa ed esercita funzioni di indirizzo e di coordinamento. Per la realizzazione di tale finalità, la Regione e le Province promuovono e sostengono iniziative, anche in collaborazione con le parti sociali, orientate alla prevenzione, all’anticipazione dei rischi ed al miglioramento delle condizioni di lavoro).

In particolare, UPL fa riferimento a:
 “esperienza maturata che ha consentito l’istituzione di una rete di lavoro a seguito del coinvolgimento di Enti e Istituzioni” (pag. 4 della bozza del 17 dicembre);
 affermazione che “per un’effettiva realizzazione degli obiettivi prefissati è necessario tener conto degli apporti offerti da ogni attore, interno ed esterno, al SSR, per un Sistema Integrato della Prevenzione, tra i quali gli Enti locali” (pag. 5);
 previsione che “la gestione delle informazioni deve mirare alla creazione di basi di dati territoriali e archivi standardizzati, integrati e utilizzabili dai vari soggetti interessati, anche esterni al Servizio sanitario regionale; in particolare altre Direzioni Generali della Regione, Provincia, ISPESL, INAIL, Direzioni Regionale e Provinciali del Lavoro, oltre ad ASL e ARPA” (pag. 13);
 riconoscimento che “Le linee strategiche “Azioni di prevenzione e contrasto al lavoro sommerso” sono definite e realizzate a cura della D.G. Istruzione, Formazione e Lavoro, nell’ambito del prossimo protocollo d’intesa ex art. 26 della l.r. 22/2006, di riforma del mercato del lavoro in Lombardia, volte allo sviluppo di una collaborazione operativa con gli enti competenti in materia di lavoro (Direzione Regionale del Lavoro, Direzioni Regionali di INPS e INAIL e UPL) a supporto delle azioni integrate di prevenzione e contrasto al lavoro sommerso ed irregolare”;
 indicazione che “con frequenza annuale, sempre con l’obiettivo di informare il partenariato economico-sociale e istituzionale sull’avanzamento del programma, verrà convocato il tavolo politico-istituzionale nella forma (Patto per lo Sviluppo, Assolombarda, Ance-Centredil, ANCI, UPL, UNCEM, INAIL e Direzione Regionale del Lavoro) avviata nell’incontro di presentazione del Piano, avvenuta in data 11 dicembre 2007. Tale tavolo sarà presieduto dall’Assessore alla Sanità.”

Vi é la forte attesa da parte delle Province che, al di là delle affermazioni di principio (che comunque si condividono) e dall’attivazione delle diverse forme di coordinamento e in particolare del Comitato ex art. 27 del decreto legislativo n. 626/1994” (si segnala in proposito che è prevista nel Piano regionale la convocazione semestrale, mentre nella bozza di DPCM - come detto non ancora formalizzata - si prevede si riunisca almeno ogni tre mesi), l’azione regionale sia il frutto di una reale concertazione tra i soggetti interessati, anche in riferimento, per esempio, ad un’altra previsione del DPCM del 17 dicembre 2007, che prevede al punto 2.2.4 che “le Regioni valuteranno l’opportunità di attivare, a livello provinciale, ulteriori forme di coordinamento in risposta ad eventuali esigenze territoriali”.

Si é infine convenuto che all'incontro di presentazione del Piano regionale, in programma giovedì prossimo 24 gennaio in Regione, partecipi, in rappresentanza di UPL, il Coordinatore del Gruppo "Lavoro e formazione professionale", l'Assessore della Provincia di Bergamo Giuliano Capetti.


Milano, 23 gennaio 2008