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Consulta UPL dei Presidenti dei Consigli provinciali a Cremona
Tra i temi dell'incontro anche Statuto regionale e costi della politica

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Una lettera al Presidente del Consiglio regionale Ettore Albertoni e al Presidente della Commissione Speciale Statuto della Regione Lombardia Giuseppe Adamoli con la richiesta di un incontro affinché la Consulta dei Presidenti dei Consigli provinciali della Lombardia possa esprimere valutazioni e avanzare proposte sul nuovo Statuto regionale in corso di elaborazione da parte della Commissione speciale.
L’iniziativa è stata decisa all’unanimità dal Coordinamento dei Presidenti dei Consigli provinciali della Lombardia, riunitosi questa mattina a Cremona, “in casa” del Coordinatore Roberto Mariani.

La riunione, che ha mantenuto la cadenza all’incirca bimestrale di questi incontri, è stata l’occasione per dare il benvenuto e porgere gli auguri di buon lavoro ai due nuovi Presidenti, rispettivamente delle Province di Varese, Anna Maria Matelossi, e di Como, Ferdinando Mazara, eletti dai Consigli scaturiti dalle recenti elezioni amministrative. Erano anche presenti i Presidenti dei Consigli provinciali di Lecco Giovanni Fazzini, Pavia Luigi Bassanese, Sondrio Patrizio Del Nero, Bergamo Emilio Mazza, i vicepresidenti di Mantova Ottorino Bernardelli, di Lodi Franco Pinchiroli e di Cremona Antonella Poli.

Dopo l’introduzione del Coordinatore, la proposta è stata condivisa da tutti i presenti. In particolare Patrizio Del Nero ha informato dell’approvazione, da parte del Consiglio provinciale di Sondrio, di un ordine del giorno in cui chiede un’audizione alla Commissione speciale Statuto della Regione in particolare su due questioni: una riforma della legge elettorale regionale affinché venga garantita la rappresentanza consiliare di tutte le province (oggi Sondrio ne è priva) e i rapporti fra Regione e Province e più in generale con il sistema delle autonomie locali, perché “Oggi – ha detto – subiamo il centralismo romano ma anche quello milanese”. Del Nero ha poi sostenuto l’utilità che i Consigli provinciali discutano dello Statuto regionale prima della sua approvazione. Anche su questo vi è stata piena convergenza da parte di tutti.
Concludendo su questo punto, Mariani ha affermato che questo lavoro dovrebbe essere fatto nei Consigli prima degli incontri richiesti.

All’ordine del giorno della riunione era anche il Codice delle Autonomie locali, il cui iter secondo Roberto Mariani ha subito un rallentamento.
Sul disegno di legge era stato deciso, nella precedente riunione di Mantova, di chiedere un incontro con i parlamentari eletti in Lombardia e i segretari regionali dei partiti per avere una condivisione politica delle proposte dei rappresentanti delle assemblee elettive delle Province. L’incontro probabilmente si terrà in occasione dell’Assemblea UPL, convocata per il 15 ottobre.

Molta discussione ha provocato la relazione, condivisa, di Roberto Mariani in merito al disegno di legge sui costi della politica, o almeno su quel che se ne può sapere, in quanto finora ne è stata divulgata la relazione illustrativa ma non si conosce l’articolato approvato dal Consiglio dei ministri.
La parte di maggiore interesse per gli enti locali, ha detto Mariani, è il Titolo terzo, e fra molti orientamenti condivisibili, il Ddl contiene anche molte cose quanto meno opinabili. In primo luogo, nel Ddl non vi è alcun accenno, almeno come affermazione di principio, sulla necessità e volontà della riduzione del numero dei parlamentari e di altre spese della politica nazionale.
Quanto alla riduzione del numero dei consiglieri, Mariani ha affermato che certamente non sono quelli i costi della politica che devono fare scandalo, ma se si vuole ragionare in quella logica, allora si dovrebbe anche ridefinire il ruolo delle assemblee elettive e lo status degli eletti. E riguardo a compensi e possibilità di usufruire del “distacco” dal posto di lavoro, si potrebbe pensare a meccanismi diversificati in funzione del numero di abitanti. Ha poi toccato altri temi, dai limiti al cumulo degli incarichi alla razionalizzazione degli enti pubblici, ponendo una domanda su un punto non chiaro: l’eliminazione di enti o aziende che operano in campi di competenza di Comuni e Province significa l’abolizione degli Ato, che per la gestione dell’acqua in Lombardia stanno affrontando un lavoro enorme ed enormi investimenti?
Numerosi gli interventi su questo punto: secondo la vicepresidente Poli sarebbe sbagliato tagliare semplicisticamente il numero dei consiglieri, che sono presidio democratico del territorio. Ha rafforzato il concetto il presidente Fazzini, secondo il quale oggi è in difficoltà chi vuole distinguere e approfondire perché è più semplice addossare colpe e proporre tagli, ma se si eccede in questa logica si mette in discussione la stessa logica della vita democratica. Secondo Mazza manca un quadro complessivo e differenziato tra le diverse realtà. Tutti d’accordo con la presidente Martelossi per un’azione propositiva forte nei confronti dell’Upi.
Un aspetto positivo del Ddl, ha affermato Del Nero, è che c’è, ma è uno spicchio, una parte. Va fatta, invece, una riforma organica complessiva, ed è questo che, secondo lui, il Coordinamento dovrebbe chiedere: un provvedimento complessivo, rapportando quelli che sono i costi della democrazia più che della politica a un nuovo ordinamento degli enti. “In gioco – ha detto – c’è il concetto di quale articolazione democratica si vuole per questo paese”.

La prossima riunione si terrà a metà settembre a Varese. In quella sede verranno discusse proposte di indirizzo sia per quanto riguarda lo Statuto regionale che sul disegno di legge sui costi della politica.


Milano, 19 luglio 2007