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Esame Legge Finanziaria 2007 da parte del Consiglio Direttivo
Documento UPL con richieste di urgenti adeguamenti a Governo e Parlamento

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PUNTO SUI BILANCI PROVINCIALI E PROSPETTIVE FUTURE

Nel 2006 (ultimo anno del Patto di Stabilità imperniato solo sui tetti di spesa indipendentemente dal volume di entrate), tutte le undici Province lombarde hanno rispettato il Patto, ma per conseguire tale obiettivo è stato necessario ancora una volta bloccare i pagamenti negli ultimi mesi, con conseguente sofferenza degli operatori economici e con difficoltà, per le Province, rinviate ma non risolte e che si ripercuoteranno sui bilancio 2007.

I continui rinvii di pagamento degli stati di avanzamento delle opere determinano, di fatto, l’impossibilità di gestire i residui in conto capitale.

Il passaggio dai “tetti di spesa” ai “saldi finanziari” operato dalla Legge Finanziaria per il 2007 non risolve i problemi, in quanto, per la cassa, lascia irrisolto il problema dei residui specie in conto capitale finanziati negli anni scorsi e in via di pagamento nel 2007.

Le entrate provinciali non solo non aumentano, ma sono in leggera e costante flessione e la possibilità prevista in “Finanziaria” di un lieve incremento dell’I.P.T. non può avere un impatto significativo.

Il bilancio delle Province è tendenzialmente e strutturalmente deficitario, impoverito o addirittura devastato a seconda dei casi e pertanto occorre trovare una soluzione che, al di là delle affermazioni di principio, mantenga in vita le Province.

Ciò premesso, appare impossibile l’obiettivo di un miglioramento dei saldi per il 2007, soprattutto a causa delle difficoltà derivanti dalla gestione di cassa e conseguentemente il rispetto del Patto di stabilità.


CRITICITA’

Le Province lombarde hanno storicamente un livello di indebitamento contenuto, con esclusione della Provincia di Milano, anche in virtù del fatto che le opere sono spesso il frutto di autofinanziamento o di alienazioni; limitare ulteriormente l’entità dell’indebitamento è dunque assai più penalizzante per le Province lombarde, che si vedranno costrette a non assumere nuovi mutui e a rinunciare a nuovi investimenti, con gravi conseguenze per lo sviluppo del Paese.

Le deleghe statali (ANAS, Edilizia Scolastica) e regionali forniscono risorse limitate e non aggiornate negli anni e sono in costante riduzione.

Al di là della mancata collaborazione offerta dalla Regione Lombardia per il rispetto del Patto, attraverso il mancato riconoscimento della neutralità di alcuni finanziamenti, vi è il problema dell’enorme volume di trasferimenti effettuati negli ultimi giorni del 2006, anche quali anticipazioni, in parte, di somme per attività che si svolgeranno e verranno pagate nel 2007.

Dal luglio 2005 i versamenti della Regione Lombardia sono effettuati, in larga parte, sulla contabilità infruttifera.


PROPOSTE

Limitare l’obiettivo di miglioramento dei saldi a quelli di spesa corrente, intervenendo sugli investimenti solo per quanto concerne l’indebitamento senza fermare quegli investimenti finanziati con risorse proprie delle Province (alienazioni, avanzi,…) ovvero con trasferimenti di altri Enti.

Rendere neutre ai fini del Patto: a) tutte le alienazioni di beni mobili e immobili e partecipazioni azionarie, non solo quelle per estinguere mutui già in essere ma anche per nuovi investimenti, b) le spese in conto capitale finanziate con l’avanzo 2006, c) tutte le spese finanziate con avanzo vincolato 2006; d) gli ammortamenti ed e) i pagamenti per restituzione allo Stato di somme non recuperate sui trasferimenti erariali.

Escludere dai limiti degli indebitamenti i mutui assunti per cofinanziare Accordi o Intese con Stato e Regione.

Dilazionare in quindici anziché dieci anni le somme che alcune Province (cinque in Lombardia – Bergamo, Brescia, Como, Milano e Varese e circa trenta in totale) devono restituire allo Stato per somme non recuperate dallo stesso nel triennio 2000/2002.

Eliminare dall’art. 31 – comma 12 – della legge 289/02 il recupero nei confronti delle Province dei maggiori introiti di RC Auto e IPT rispetto ai trasferimenti erariali annualmente assegnati, in quanto si tratta di una restituzione non prevista dall’art. 61 del D.lgs. 446/97 che fa riferimento al solo azzeramento dei trasferimenti erariali di qualsiasi tipologia.

Eliminare alcune norme presenti in “Finanziaria”, quali la procedura per il mancato rispetto del Patto di Stabilità 2007, le sanzioni per gli amministratori di società pubbliche in perdita negli ultimi tre anni e il personale; su quest’ultimo tema, si ritiene che l’obiettivo di riduzione sia rispettato in termini numerici e non di spesa che, di per sé, non può essere ridotta in quanto comprende necessariamente i maggiori oneri contrattuali.

Eliminare le norme che non consentono la possibilità di erogare servizi attraverso società partecipate e di verificarne la gestione.

In conclusione, il Consiglio Direttivo dell’Unione Province lombarde, pur condividendo l’obiettivo del concorso degli Enti locali al risanamento della finanza pubblica, chiede a Governo e Parlamento gli opportuni e necessari urgenti adeguamenti alla Legge Finanziaria per il 2007, introducendo criteri più equi e tali da evitare disparità di trattamento, come indicato dalle proposte evidenziate.


Milano, 14 febbraio 2007