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Documento UPL sulla situazione finanziaria delle Province lombarde
Presentato a Milano nell'incontro del 24 ottobre con i parlamentari lombardi

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La presentazione del Disegno di Legge n. 3613 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2006) è stata l’occasione per le province lombarde, riunite nell’UPL, per fare il punto sulla loro situazione finanziaria, dopo i precedenti documenti presentati a Rimini il 23 giugno e a Pavia il 19 settembre 2005.
Già nei negli scorsi mesi, le province lombarde hanno evidenziato un calo generalizzato delle entrate tributarie proprie, che dipendono in massima parte dal mercato automobilistico e dai consumi di energia elettrica per usi non domestici; i dati raccolti dalle singole ragionerie provinciali consentono di stimare per la fine anno 2005 un calo generalizzato medio compreso tra il 7% e il 10%, rispetto ai dati di bilancio preventivo, e determina un difficile assestamento generale dei bilanci 2005, in senso recessivo.
Sul versante delle spese, fino al 2004, tutte le province lombarde sono state considerate “virtuose”, ovvero hanno sempre rispettato la normativa prevista dal “Patto di stabilità interno” contenuta nelle diverse leggi finanziarie, sempre improntata al miglioramento del saldo finanziario.
Con la legge finanziaria 2005 (L. n. 311/2004), la situazione è profondamente cambiata.
La nuova impostazione al “Patto di stabilità interno”, prevista dalla proposta di legge finanziaria 2006, modifica e stravolge i criteri di “virtuosità” validi per il 2005, cancella, quasi totalmente, le regole vigenti per il 2005, scorpora la spesa corrente da quella degli investimenti introducendo due tetti di spesa distinti.
In particolare, il tetto per la spesa corrente per l’esercizio 2006 viene determinato con riferimento a quella risultante dal consuntivo 2004 (con la neutralizzazione della spesa per il personale, di quella relativa alla spesa sociale, di minor peso per le province rispetto ai comuni, nonché della spesa relativa a trasferimenti ad altri Enti pubblici) ridotta del 6,70%.
Per quanto concerne invece il tetto per la spesa di investimento, o spesa in conto capitale, l’ammontare viene determinato sempre con riferimento ai dati del consuntivo 2004 (con la neutralizzazione delle spese per partecipazioni azionarie, conferimenti e trasferimenti ad altri Enti pubblici) aumentata del 10%.
Va peraltro rilevato che, già per quel che riguarda l’anno 2005, alcune province lombarde non saranno in grado di rispettare gli obiettivi del “patto di stabilità interno”, almeno in termini di cassa, in particolare per l'impossibilità tecnica di programmare i pagamenti della spesa d'investimento, specie per la parte dei residui.
Altre province, per rispettare gli obiettivi del “Patto”, potrebbero essere costrette in questi ultimi mesi del 2005 al rinvio dei pagamenti alle imprese, al parziale blocco di opere pubbliche già appaltate nel precedente esercizio o al rallentamento di servizi pubblici attivati nell’esercizio di funzioni conferite o delegate dalla Regione Lombardia dal 1999 al 2003, con conseguente compromissione dell’intero processo di decentramento in atto.
Da questo quadro emerge, pertanto:
•l’incongruenza dei limiti di spesa, che ogni anno variano tra loro, in aumento o in diminuzione;
•il pesante impatto sulla spesa corrente, in particolare in termini di cassa, sui bilanci delle province lombarde per il 2005;
•le conseguenze ancor più pesanti per il 2006, come evidenziate nella tabella contenuta nel documento presentato nel corso dell'incontro (on line nella sezione documentazione-documenti upl).

Le Province lombarde hanno pertanto sensibilizzato i parlamentari eletti in Lombardia, i consiglieri regionali e le associazioni delle imprese, sulle pesanti ripercussioni che la legge finanziaria 2006 ha sulle province e hanno formulato le seguenti richieste:

•Revisione delle norme del patto di stabilità interno stabilite dalla legge finanziaria 2005, che escludano le spese di investimento dal calcolo del patto stesso, in conformità a quanto proposto dall’Italia a livello europeo;
•Sospensione delle sanzioni e delle penalità alle province che non rispettano il patto per il 2005, anche in considerazione al fatto che l’Unione Europea non dovrebbe comminare all’Italia alcuna sanzione per il patto 2005;
•neutralizzazione delle spese sostenute per le funzioni trasferite e/o delegate da Regione, Stato e dei trasferimenti dalla Unione Europea;
•neutralizzazione delle spese per gli interessi passivi - che le recenti previsioni vogliono in aumento, anche in considerazione della positiva dinamica degli investimenti -, in alcun modo contraibili.

Tali richieste si aggiungono a quelle presentate dall’UPI a Roma il 13 ottobre scorso, che UPL condivide.

Per tutti questi motivi, le province lombarde hanno rivendicato ancora una volta l’urgenza di un avvio definitivo del processo di federalismo fiscale, nella consapevolezza, già espressa dall’Assemblea Generale UPL del 22 novembre 2004, che il rinvio nel tempo di questo elemento fondamentale mina il principio di lealtà istituzionale fra tutti i livelli di governo, essenziale per il buon funzionamento delle istituzioni della Repubblica, fissato dall’art. 114 della Costituzione.



Milano, 24 ottobre 2005