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Spese telegrafiche delle scuole - Oneri a carico delle autonomie scolastiche
Dopo la pronuncia dell'ANCI, il Presidente Colli chiede il parere dell'UPI

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Con lettera del 5 maggio 2003, il Presidente Colli ha portato all'attenzione dell'UPI la questione delle spese telegrafiche delle scuole che assume ormai una certa rilevanza, non soltanto alla luce delle attuali ristrettezze in cui versano i bilanci degli Enti locali e in particolare di quelli provinciali, ma anche in considerazione dei notevoli incrementi della relativa spesa riscontrati negli ultimi tempi.
Come č noto, la legge 11 gennaio 1996, n. 23, all'art. 3, prevede, tra l'altro che "Comuni e Province provvedono altresė alle spese varie di ufficio e per l'arredamento e a quelle per le utenze elettriche e telefoniche".
Tale formulazione non chiarisce la questione delle spese telegrafiche che, pur non rientrando tecnicamente nella voce delle "utenze telefoniche", potrebbero ricomprendersi nelle "spese varie di ufficio".
Sul tema, recentemente, l'ANCI č pių volte intervenuta ed ha infine affermato, con articolati elementi, che non spettano ai Comuni gli oneri derivanti dalle spese telegrafiche degli istituti statali.
Alla luce di quanto esposto, il Presidente Colli ritiene assolutamente essenziale anche una pronuncia dell'UPI che chiarisca definitivamente se le spese postali, ivi comprese quelle per i telegrammi e quelle per la trasmissione dati e fax siano effettivamente a carico del Miur e per esso degli istituti autonomi, in modo che ciascuna Provincia possa legittimamente richiedere che le spese per telegrammi dettati al telefono siano defalcati dalle spese telefoniche, valutando le azioni per il passato.