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Province lombarde protagoniste all'Assemblea del Nord il 16/10
Riforma seria e responsabile e non che porti al caos istituzionale

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“Il DDL Delrio è portatore di un rischio inaccettabile per il Paese: qualora fosse approvato senza sostanziali modifiche, causerebbe infatti il caos istituzionale. In particolare in quelle Regioni dove le Province espletano moltissime funzioni delegate, fondamentali per i cittadini. Come in Lombardia, dove le deleghe della Regione sono più di 200. Le Province lombarde svolgono inoltre tutta una serie di servizi che le rendono punti di riferimento imprescindibili per il territorio e per i cittadini”.

Queste le parole del Presidente dell'Unione Province Lombarde (UPL) e Presidente della Provincia di Sondrio Massimo Sertori all'assemblea delle Province del Nord “Basta bugie ai cittadini, parte l’operazione verità. La sfida delle Province del Nord”, svoltasi oggi a Milano, presso la sede provinciale di Palazzo Isimbardi, alla presenza di tutti i rappresentanti delle Province del Nord, del Presidente UPI Antonio Saitta e del Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni.

“Se il DDL Delrio – ha sottolineato Sertori - andasse in porto così come attualmente formulato, trasformando le Province in enti non elettivi e svuotati di competenze e funzioni, è evidente che queste funzioni ritornerebbero in capo alla Regioni, che finirebbero col doversi occupare di questioni amministrative invece che di legislazione o pianificazione generale. L'ingolfamento del sistema sarebbe inevitabile e inutile non portando né risparmio né efficienza, ma al contrario solo disservizi e aumento dei costi. A questo punto diverrebbe inoltre evidente ciò che da sempre sosteniamo, ovvero che il miliardo e 200milioni di euro di tagli demagogicamente sbandierati dal Governo come tagli alle Province sono in realtà un miliardo e 200 milioni di euro tagliati ai servizi ai cittadini, oggi svolti dalle Province: tagli alle strade, alle scuole, etc. Attenzione però: per le Province lombarde la questione non è "se", ma "come" si debba riformare il sistema istituzionale. La nostra risposta è forte e univoca: no al caos istituzionale, sì ad una riforma seria ed organica, condivisa con i territori e capace di fare l'interesse dei cittadini portando risparmio, semplificazione ed efficienza. In particolare, le Province lombarde sono pronte e disponibili a collaborare e interagire con Regione Lombardia, a ridurre eventualmente il numero delle Province e ad avocare a sé tutte quelle competenze e ruoli oggi in capo a consorzi ed altri enti che negli anni sono proliferati sul territorio frapponendosi a Comuni, Province e Regioni. Le Province lombarde sono già pronte: le strutture funzionano, le competenze e l'esperienza certo non mancano! Così come non mancano la capacità di fare sintesi sul territorio, che in Lombardia conta ben 1540 Comuni di cui la maggior parte sotto i mille abitanti, l'autorevolezza e l'indipendenza necessari a svolgere funzioni di area vasta, che discendono dall'elezione diretta dei Presidenti e dei Consigli provinciali, così come avviene anche in Francia e Germania. Non si comprende dunque, di fronte a questa disponibilità a collaborare da parte delle Province, di fronte alla reiterata incostituzionalità dei provvedimenti fino ad ora adottati e alle pesanti contraddizioni, lacune ed evidenti elementi di incostituzionalità del DDL Delrio, quale sia il fine realmente perseguito dal Governo: vuole la riforma del sistema o vuole solo uno scalpo da sbandierare, nella fattispecie quello delle Province, per sviare i malumori dell'opinione pubblica veicolandoli su un capro espiatorio capace di distrarla da altri scottanti temi, come ad esempio l'aumento delle tasse?".


Milano, 16 ottobre 2013