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Direttivo Upl il 15/4 con Presidente Upi Saitta e Assessore Garavaglia
Con i tagli del decreto-legge 35 impossibile mantenere servizi ai cittadini

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"Se il decreto del Governo sui pagamenti alle imprese della Pubblica Amministrazione che contiene anche il riparto dei tagli alle risorse provinciali non verrà modificato, le Province lombarde, nonostante siano tra le più virtuose del Paese, rischiano il dissesto economico con la conseguente impossibilità di continuare ad erogare servizi essenziali ai cittadini”. Queste le parole del Presidente dell'Unione Province Lombarde (UPL) e della Provincia di Sondrio Massimo Sertori al termine del Consiglio direttivo UPL, che ha visto oggi la presenza straordinaria del Presidente dell'Unione Province d'Italia e Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta e dell’ Assessore all’Economia, Crescita e Semplificazione di Regione Lombardia Massimo Garavaglia.

“Su un taglio totale di 1 miliardo e duecento milioni di Euro al sistema complessivo delle Province per il 2013 – aggiunge Sertori - le lombarde avranno una riduzione di circa 170 milioni di Euro, circa 6 in più di quanto preventivato sulla base del 2012, che andrà ad incidere pesantemente su una situazione già critica, con i nostri tributi a picco per il crollo del mercato automobilistico. La nostra gente deve sapere che questo riparto è stato fatto anche per trovare una soluzione al caso del tutto eccezionale, che dovrebbe meritare un trattamento a parte, delle Province campane impegnate nell'emergenza rifiuti, ma che è assurdo porre a carico delle altre Province. Chiediamo con forza al Parlamento di porre rimedio, prevedendo che per le Province virtuose ed operose come le lombarde sia possibile ridurre i tagli di almeno il 30%.

La questione è tanto semplice quanto grave: si chiamano tutte Province, ma non sono tutte uguali. Chi si occuperà di scuole, trasporti, strade e di tutte quelle funzioni, in Lombardia ben 300, fino ad oggi delegate dalla Regione alle Province se queste non saranno più in grado di provvedervi? Il rischio è il caos istituzionale, l'asfissia finanziaria, a causa di una scellerata politica del Governo centrale che non ha fatto distinzione tra gli enti virtuosi e quelli cosiddetti spreconi, accomunando così indistintamente buoni e cattivi. Una scelta che si commenta da sè”.

“Senza dimenticare - aggiunge Sertori - che lo stesso decreto, con un meccanismo tortuoso e iperburocratizzato, penalizza gli Enti che hanno già effettuato pagamenti alle imprese dal 1° gennaio 2013 (ben oltre i 100 milioni da parte delle Province Lombarde), che potranno da oggi fare nuovi pagamenti in misura minore rispetto a quelli che invece non hanno pagato per tempo imprese e fornitori, creando ancora una volta disparità di trattamento tra i territori. E' ora di cambiare il Patto di stabilità, che non premia ma anzi penalizza chi gestisce bene le risorse pubbliche. Altrimenti, siamo disponibili anche ad azioni eclatanti, perché questa situazione non è più sostenibile senza adeguati mezzi finanziari”.

Con il Direttivo odierno UPL ha inteso inoltre rafforzare il dialogo con Regione Lombardia rispetto al tema del riordino istituzionale. “Un riordino che non può a nostro avviso prescindere dall'esistenza di enti intermedi come le Province, con rappresentanti eletti dal popolo e non scelti dai partiti, capaci di attuare le leggi statali e regionali, nell'ottica però di una semplificazione rispetto alla miriade di enti di secondo livello oggi esistenti: parchi, consorzi, comunità montane, agenzie. In attesa dell'incontro con il Presidente Maroni - che con meritoria azione ha voluto l’istituzione della Commissione Consiliare Speciale ‘Riordino delle Autonomie’ - e con l'intera Giunta, siamo lieti di aver trovato nell'Assessore Garavaglia un interlocutore disposto a lavorare seriamente nella direzione della costruzione di un modello virtuoso che parta ancora una volta dalla Lombardia per essere applicato anche ad altre realtà regionali o macro regionali con i necessari adeguamenti, capace di continuare a garantire servizi efficienti ai cittadini mantenendo contestualmente in ordine i conti della Pubblica Amministrazione.

«Nel corso dell’incontro odierno, abbiamo ribadito le nostre preoccupazioni in merito ai tagli prospettati dal Governo, che non ci permetteranno di garantire adeguati servizi ai cittadini - ha dichiarato il presidente Guido Podestà, a margine del Direttivo Upl -. Con la riduzione dei trasferimenti statali, due volte e mezzo superiore rispetto a quella operata lo scorso anno, il 70% delle province non riuscirà, probabilmente, a chiudere i bilanci e, soprattutto, a sostenere i costi legati al riscaldamento delle scuole o alla manutenzione delle strade. In questo modo, gli Enti intermedi moriranno per asfissia. Credo, dunque, sia necessario trattare il tema senza demagogia. Non vogliamo difendere interessi di categoria ma riuscire solo ad adempiere alle funzioni assegnate a esclusivo beneficio del territorio. Quanto ai debiti della Pa, ho l’impressione che il decreto legge recentemente varato dal Consiglio dei ministri, a causa delle numerose obbligazioni burocratiche, possa essere considerato un rubinetto generato appositamente per non erogare acqua e illudere, così, le imprese. Continua, peraltro, a persistere una ulteriore contraddizione: se, da un lato, l’Europa ci chiede di pagare i fornitori entro 30 giorni, dall’altro, la legge sul Patto di stabilità ci impone ancora di trattenere le risorse pur disponendone in cassa. Penalizzando, in tal senso, le amministrazioni virtuose che potrebbero, invece, immettere nel sistema economico nazionale una cifra che può variare tra mezzo e un miliardo di euro. Per questa ragione, sebbene la strada principale resti quella del dialogo con l’Esecutivo e con le varie forze politiche, abbiamo discusso anche della possibilità di presentare dei ricorsi in sede giudiziaria".


Milano, 15 aprile 2013