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Riunito l'Ufficio di Presidenza del Cal Lombardia il 31 agosto
Definito il programma di incontri per il riordino delle Province

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Si è riunito questa mattina presso la sede del Consiglio regionale della Lombardia, l'ufficio di Presidenza del Consiglio delle autonomie locali (Cal) per discutere del riordino delle Province - imposto dal DL 95/2012 convertito nella Legge 135/2012 - in Lombardia.

L'ufficio di Presidenza è composto da due esponenti delle Province lombarde, Guido Podestà, presidente della Provincia di Milano che lo presiede, e Pietro Foroni, presidente della Provincia di Lodi.

«Oggi sono stati discussi temi molto importanti, tra i quali il più significativo riguarda la salvaguardia dei servizi resi ai cittadini come indicato nella legge n. 135 del 7 agosto 2012 – ha dichiarato il presidente Podestà, a margine dell'incontro -. Ciò su cui tutti i soggetti coinvolti (Governo, Parlamento, e Province) sono in sintonia è l’esigenza di non tagliare nessun servizio tra quelli offerti alle nostre comunità. Per questo motivo, la proposta che inoltreremo al governo della Regione Lombardia, sarà quella di un’iniziativa mirata alla razionalizzazione e alla modernizzazione del sistema lombardo, per diversi aspetti già avanzato rispetto ad altre realtà, che tenga conto anche dell’omogeneità del territorio, delle peculiarità economico-produttive, culturali, e delle identità presenti. Un altro tema significativo trattato oggi è stato quello delle deleghe e delle risorse alle nuove Province che il Governo dovrà indicare il 5 settembre. D’altra parte, se alle deleghe non saranno accompagnate le adeguate risorse economiche risulterà impossibile garantire i servizi ai nostri cittadini. Ci siamo imposti, per i prossimi giorni, un calendario molto fitto di audizioni con i presidenti di Provincia e alcuni sindaci. Il presidente Formigoni ha dato, inoltre, disponibilità per indicare un assessore della sua Giunta con l’incarico di seguire i lavori. Si tratta di un’esigenza che nasce dalla volontà di non fornire letture distoniche rispetto ai tempi molto serrati concessi dal Governo. Da lombardi che sanno rimboccarsi le maniche daremo una risposta di qualità nel rispetto dei tempi e nella consapevolezza che altre Regioni vivono, al momento, una situazione di maggiore difficoltà rispetto alla nostra nel formulare ipotesi di riordino del territorio».

"Un incontro proficuo e costruttivo – ha dichiarato il presidente Foroni a margine del suo intervento – in cui abbiamo predisposto il calendario dei futuri incontri da realizzarsi da qui al 2 di ottobre, data ultima per presentare a Regione Lombardia un disegno condiviso di ridefinizione dei confini delle Province lombarde, così come previsto dal Decreto".
"La normativa di riferimento - spiega Foroni - non prevede che siano effettuate consultazioni con i Comuni interessati, presupposto che tra l'altro presenta uno dei difetti di legittimità Costituzionale che stiamo per impugnare al TAR del Lazio. Nonostante questo, Cal in accordo con le Province ha deciso comunque di fissare tali incontri. Oltre a ciò, il 6 novembre si riunirà La Corte Costituzionale chiamata a giudicare l’incostituzionalità dell’art. 23 del citato Decreto. Tali fatti, ci pongono inevitabilmente davanti ad un bivio circa i futuri passi da intraprendere: seguire alla lettera i criteri della normativa oppure predisporre una proposta alternativa che non tenga conto dei due parametri fissi, inseriti nella stessa circa il numero minimo di abitanti e l’estensione territoriale. Oltre alla chiara confusione normativa che si scontra con ampi caratteri d’incostituzionalità, ancora una volta è importante sottolineare l'evidente inutilità della manovra anche sotto il profilo del risparmio economico preventivato dall’attuale Governo. I costi della Provincia di Lodi, ente virtuoso che potrebbe godere di un’ampia autonomia patrimoniale, considerando tutto l’apparato amministrativo, tutti i servizi, i costi del personale amministrativo e tutte le attività di ordinaria e straordinaria amministrazione è pari a 37 euro all’anno pro-capite.
Questo, ovviamente, per quanto riguarda la Provincia di Lodi e non tutte le Province italiane. Si consideri, ad esempio, che vi sono enti provinciali che hanno costi pro-capite di tre o se non quattro volte superiori ai nostri, con bassa qualità dei servizi offerti ai lori cittadini ma, rientrando nei due parametri fissati dal Decreto, non verranno aboliti e continueranno così a produrre sprechi ed inefficienze.
Per quanto riguarda invece la tempistica attuativa del Decreto che va di pari passo con la grande confusione fin qui evidenziata nello stesso, ritengo fondamentale monitorare anche la situazione delle altre Regioni, per evitare ancora una volta che si usino due pesi e due misure tra le Regioni virtuose e operative del nord e quelle del sud. La Provincia Lodi inizierà le consultazioni con il territorio il 6 e il 7 settembre, avviando il dialogo con i Sindaci, la Camera di Commercio e le diverse Associazioni di categoria.
Ritengo comunque necessaria un’azione in sintonia con il Governo regionale e a tale proposito si è oggi deciso che sia indispensabile la presenza di un rappresentante di Regione Lombardia nelle varie audizioni".

I Prossimi appuntamenti decisi oggi da Cal saranno rispettivamente il 7 settembre, quando nel pomeriggio gli esponenti di Cal incontreranno i vertici regionali, il 10 settembre in cui si riunirà nuovamente l’assemblea, il 19 e il 20 settembre in cui verranno ascoltate in audizione ogni singola Provincia, per terminare con l'ultima tappa, quella che dovrebbe essere decisiva del 2 di ottobre.

Si riporta, di seguito, il programma di massima delle audizioni:


MERCOLEDI’ 19 SETTEMBRE:

ore 9.00 Bergamo

ore 10.30 Varese

ore 12.00 Como

ore 14.30 Cremona

ore 16.00 Lecco



GIOVEDI’ 20 SETTEMBRE

ore 9.00 Lodi

ore 10.30 Mantova

ore 12.00 Monza Brianza


ore 14.30 Pavia

ore 16.00 Sondrio

ore 17.30 Brescia


Milano, 3 settembre 2012