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Massimo Sertori (SO) eletto il 13/7 nuovo Presidente Upl
Direttivo a Bergamo per fare il punto sul futuro delle Province

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Massimo Sertori, Presidente della Provincia di Sondrio, é stato eletto dal Consiglio Direttivo riunito a Bergamo nuovo Presidente Upl.

Sertori, 44 anni, di Ponte in Valtellina, è il primo Presidente della Provincia di Sondrio ad essere eletto al vertice dell'Unione Province Lombarde, dal 1945, anno di fondazione. Succede a Leonardo Carioni, giunto al termine del suo mandato di Presidente della Provincia di Como e dal giugno scorso nominato Commissario della stessa Provincia.

Un incarico importante e gravoso in un momento in cui le Province, istituzioni riconosciute dalla Costituzione italiana, vivono la loro stagione più difficile. Al decreto "Salva Italia" che già metteva la parola fine sugli enti così come conosciuti finora, si è aggiunto il decreto "sulla revisione della spesa" che prevede l'abolizione di tutte le Province che non rispondano ad entrambi i criteri che sarnno fissati da una deòliberazione del Governo (sambrano, al momento, un'estensione territoriale di almeno 3.000 kmq e una popolazione di oltre 350.000 abitanti).

«In questa fase la mia elezione è anche più importante - le parole di Sertori dopo l'elezione a Presidente Upl - perché la provincia di Sondrio è emblematica del senso di queste istituzioni, vuoi per la sua storia, vuoi per la sua geomorfologia e le sue condizioni di area di confine. Noi siamo veramente una Provincia e la mia presidenza non può che rafforzare il ruolo dell'Upl».

Hanno partecipato ai lavori del Direttivo, oltre a Sertori e Carioni, i Presidenti delle Province di Bergamo (Ettore Pirovano), Lecco (Daniele Nava), Lodi (Pietro Foroni), Varese (Dario Galli), gli Assessori delle Province di Brescia (Aristide Peli), Monza e Brianza (Fabrizio Sala) e Pavia (Michele Bozzano), i Presidenti dei Consigli provinciali Bruno Dapei (Milano, anche in rappresentanza del Presidente Podestà) e Carlo Malugani (Lecco) per la Consulta, il Consigliere Luigi Cavaglieri (Mantova, su delega del Presidente Pastacci), il Direttore Upl Dario Rigamonti.

Nella riunione, anche le Province lombarde, come già la Regione e i Comuni, hanno alzato la voce contro il decreto legge sulla spending review appena varato dal Governo: “È sempre più palese che questa misura fa parte di un progetto politico studiato a tavolino per tagliare fuori i territori e favorire il centralismo, persino il Senato stesso ha sancito che non ci sarà alcun risparmio né con l'abolizione delle Province né tantomeno con questa lacunosa riforma", ha dichiarato il neo Presidente Upl Sertori.

Fermo restando che il nodo centrale della questione, secondo UPL, oltre al ripristino delle funzioni di area vasta delle Province, rimane la salvaguardia dell’elezione diretta del Presidente e dei Consiglieri perchè “essere democraticamente scelti dai cittadini garantisce un’indipendenza e un’autorevolezza imprescindibili”, questa la futura linea politica delle Province lombarde annunciata da Sertori: "Premesso che siamo assolutamente favorevoli a razionalizzare il più possibile per ottenere un reale risparmio della spesa pubblica, pretendiamo però che si parta da dati oggettivi, quali l’efficienza certificata, per ridisegnare confini e territori. Per questo, se i criteri di riorganizzazione delle Province, nonostante tutti gli sforzi che faremo per supportare la battaglia in Parlamento, rimarranno quelli attualmente stabiliti dal decreto, non subiremo certo passivamente accorpamenti calati dall’alto ma pretenderemo di avere un ruolo attivo e propositivo, in primis con Regione Lombardia.”

Di qui, l’idea di una “lobby” territoriale del Nord che definisca insieme un’ipotesi di riorganizzazione sulla base di principi condivisi: "Incontreremo presto i Direttivi delle Unioni provinciali di Veneto e Piemonte, che oltre ad essere vicine geograficamente sono anche virtuose come noi, perché se vogliamo uscire dalla crisi dobbiamo smetterla di fare gli ipocriti dicendo che siamo tutti uguali: i tagli del Governo non possono essere lineari e colpire indistintamente chi gestisce bene e chi gestisce male. Sui 500 milioni di tagli in corso di esercizio, i 70 milioni previsti sul nostro territorio rischiano di mettere in ginocchio il trasporto pubblico locale e la manutenzione delle scuole. Non dimentichiamo, poi, che la Lombardia ha 10 milioni di abitanti e moltissimi comuni, tanti dei quali in zone montane, è impensabile che non esita più un livello intermedio tra loro e il Palazzo della Regione. Anche per questo il numero dei comuni deve essere ripristinato quale criterio dell’accorpamento insieme a superficie e popolazione”, ha sottolienato Sertori.

Azioni politiche, supporto alla battaglia parlamentare, quindi, ma non solo: UPL non ha escluso nemmeno la via del ricorso costituzionale: “Dopo il nostro sollecito – ha concluso Sertori -, Regione Lombardia ne ha già presentato uno contro il Salva Italia, se il DL 95/2012 rimarrà così le chiederemo di fare altrettanto contro questo decreto legge iniquo che abbatte letteralmente gli enti locali.”


Milano, 13 luglio 2012