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Varato nella notte di giovedì 5/7 il DL spending review
Il commento dell'Upi e del Presidente Podestà (Mi)

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Dal comunicato stampa pubblicato questa mattina sul sito del Governo (www.governo.it), si apprende che "il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi il decreto legge “disposizioni urgenti per la riduzione della spesa pubblica a servizi invariati” (spending review). Fin dall’insediamento, il Governo ha deciso di procedere non mediante tagli lineari, bensì con interventi strutturali rivolti a migliorare la produttività delle diverse articolazioni della pubblica amministrazione. Con gli interventi odierni il risparmio per lo Stato sarà di 4,5 miliardi per il 2012, di 10,5 miliardi per il 2013 e di 11 miliardi per il 2014.
Il decreto interviene anche sulle province, prevedendone la riduzione e l’accorpamento, con l’obiettivo di dimezzare il numero attuale. La riduzione avverrà sulla base di due criteri: il primo è la dimensione territoriale, il secondo è la popolazione. La definizione esatta dei parametri per la dimensione territoriale e la popolazione sarà completata entro 10 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, con apposito provvedimento del Consiglio dei Ministri.
All’accorpamento e riduzione si giunge attraverso una procedura che vede il ruolo attivo degli Enti territoriali. Il Governo trasmette al Consiglio delle autonomie locali, istituito in ogni regione, la propria deliberazione con i criteri. Successivamente, ogni Consiglio approva il piano di riduzione entro 40 giorni. Entro la fine dell’anno sarà completato il piano di accorpamenti.
I Comuni capoluogo di Regione sono esclusi dagli interventi di accorpamento e riduzione.
Le province che “restano in vita” avranno le seguenti competenze: ambiente (soprattutto per il settore discariche); trasporti e viabilità (anche per quanto attiene la costruzione, la classificazione e la gestione delle strade). In attuazione del decreto “Salva Italia”, vengono devolute ai Comuni tutte le altre competenze che finora lo Stato aveva attribuito alle province.
Entro il 1° gennaio 2014 vengono istituite le Città metropolitane, dieci in tutto: Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria. Contestualmente, verranno soppresse le relative province".

"Il Governo ha accolto la nostra richiesta di accelerare sulla riorganizzazione delle istituzioni locali inserendo da subito la riforma delle Province nella spending review", é il commento del Presidente dell'Upi, Giuseppe Castiglione. "Ora" - ha aggiunto - "aspettiamo di vedere il testo definitivo per dare un giudizio compiuto. Certo, da oggi inizia un percorso che dovrà vedere coinvolte in prima fila le istituzioni locali, a partire dalle Regioni, per arrivare a definire il riordino delle Province, l'istituzione delle città metropolitane e il taglio degli enti inutili, nel pieno rispetto delle comunità e dei territori. Almeno sulle riforme - ha proseguito Castiglione - il Governo ha voluto ascoltarci, e il lavoro intenso con il ministro Patroni Griffi ha iniziato a produrre risultati, anche se ci sono alcuni aspetti critici che non possiamo che sottolineare, a partire dalla indicazione del Governo delle funzioni assegnate alle Province, che non sono sufficienti per una istituzione di area vasta che deve governare i processi del territorio. Mancano infatti le funzioni sul mercato del lavoro, sull'istruzione e sulla formazione, sull'edilizia scolastica, e su queste ci confronteremo con forza con il Parlamento. Inoltre abbiamo grossi dubbi sulle future Città metropolitane, di cui ancora non è affatto chiaro il sistema di governance, il modello elettorale, nè se saranno rispettate, come noi chiediamo, le scadenze dei mandati elettivi. Anche su questo apriremo un confronto chiaro in Parlamento, perchè le Città metropolitane sono un elemento fondamentale del futuro assetto del territorio. Siamo consapevoli che una riforma di questa portata non sarà facile da attuare - ha concluso Castiglione - perchè bisognerà ridisegnare le Province, sia dal punto di vista territoriale che delle funzioni e costruire intorno a questi nuovi enti la presenza dello Stato. Ma siamo pronti a collaborare perchè avvenga nel rispetto della storia, della cultura, delle peculiarità economiche dei territori e delle comunità".
"Sul versante del taglio agli enti locali, il Governo continua a tenere una posizione inaccettabile: con questa manovra, perchè tale é, si mandano in dissesto gli enti. E le riforme, se gli enti sono al dissesto, non servono a nulla", é stato il commento di Castiglione, ribadendo come "la spending review si abbatte sulle Province con misure devastanti, che ci impediranno di portare a termine gli impegni presi nei bilanci".
Secondo Castiglione "salteranno commesse, non pagheremo lavori già svolti, non potremo davvero più amministrare. L' incidenza del taglio alle Province sui consumi intermedi é più del doppio di quello previsto per gli altri comparti: sulle Province si interviene con un taglio che sfiora il 14% nel 2012 e che arriva al 27% nel 2013. Non c'è nessun meccanismo che premi l'efficienza degli enti e non si considera nemmeno che, per quanto riguarda le Province, l'ammontare dei consumi intermedi varia, perchè dipende direttamente dai trasferimenti di funzioni che le Regioni decidono di assegnare caso per caso. Non tutte le Province fanno le stesse cose, anzi, da questo punto di vista scontiamo una eccessiva frammentarietà. Il Parlamento dovrà ntervenire su questo fronte delicatissimo, perchèqui non sono le spese aggredibili ad essere prese in considerazione: stiamo parlando dei servizi ai cittadini, che con una manovra di questo genere non possono che essere drammaticamente compromessi".

"Fa piacere constatare che il Governo abbia accolto in modo positivo la richiesta presentata dall’Upi di una rapida riorganizzazione e ottimizzazione degli enti locali, inserendo nella revisione della spesa pubblica anche la riforma delle Province – ha dichiarato il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà -. La costituzione della Città metropolitana è senza ombra di dubbio un passaggio fondamentale per il territorio che sarà capace di governare con profitto pochi ma fondamentali temi quali le infrastrutture, l’ambiente, il trasporto pubblico, le politiche attive del lavoro, e la pianificazione territoriale. Ciò che non appare ancora chiaro, e sarà un nodo da sciogliere una volta giunti al testo definitivo, è l’indicazione del sistema di governance che sia io sia il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, auspichiamo si consolidi attraverso una tornata elettorale che riguardi tutti i cittadini della Grande Milano. Una scelta doverosa per una democrazia avanzata e matura.
Per quanto riguarda, infine, i tagli cui saranno sottoposti gli enti locali è fondamentale far emergere un sistema di premio per quelle Amministrazioni che hanno ben gestito la cosa pubblica, come la Lombardia e altre regioni del nord. L’eventuale richiamo deve essere rivolto nei confronti di chi, negli anni, non ha manifestato le stesse capacità di gestione, come, per esempio, molte realtà del Mezzogiorno d’Italia".


Milano, 6 luglio 2012