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Lettera aperta Upi al Presidente del Consiglio Monti
Il commento dei rappresentanti delle Province lombarde

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Per dare maggiore forza ed efficacia al documento votato al termine dei lavori dell’Assemblea Upi del 26 e 27 giugno scorso, inviato a tutti gli organi di governo e ai partiti politici, l'Unione delle Province d'Italia (Upi) ha pubblicato sui quotidiani Il Corriere della Sera (pag 28) e Il Sole 24 ore (pag. 32) una lettera aperta al Premier Monti.

La lettera, oltre a riportare la posizione espressa attraverso il documento dell’Assemblea, intende evidenziare alcuni temi in vista dell'incontro del 2 luglio in cui anche la rappresentanza del sistema Province é stata convocata dal Governo per discutere della spending review.

Nella lettera, si sottolinea, in particolare, che come "classe dirigente italiana, sappiamo di dovere innanzitutto noi dimostrare ai cittadini che la buona politica esiste, che la buona amministrazione è capace di riformarsi.
L’Unione delle Province d’Italia sta facendo la sua parte. Abbiamo proposto un’autoriforma che garantirà allo Stato 5 miliardi di risparmi, attraverso la riduzione del numero delle Province, l’istituzione delle Città Metropolitane e la riorganizzazione degli uffici territoriali dello Stato. Una riforma complessiva e facilmente attuabile che assegna alle Province funzioni certe, garantendo ai cittadini il potere democratico di controllare l’operato degli amministratori pubblici. Abbiamo inoltre proposto che questi risparmi finanzino un fondo per gli investimenti locali. E’ il nostro contributo alla Spending Review: non solo un taglio, ma una migliore gestione di risorse per favorire lo sviluppo. Sappiamo anche che la nostra riforma da sola non basta.
Occorre un’operazione più radicale per tagliare spese inutili e ridurre sprechi.
Ci permettiamo allora di fare un’altra proposta. Il Ministero del Tesoro ha compilato la lista delle società, consorzi ed enti strumentali di Regioni, Province e Comuni (nella sezione Documenti - documentazione, on line il prospetto relativo alla Lombardia). Sono 3.127: pagine e pagine di sigle improbabili, strutture create dal nulla spesso per spartire poltrone e gestire potere. Rappresentano le stanze segrete della politica, di cui i cittadini ignorano perfino l’esistenza. Anche se sono loro, con le loro tasse, a finanziarle e a tenerle in vita. Questi organismi costano al Paese oltre 7 miliardi di euro l’anno, di cui 2 miliardi e mezzo impiegati per i soli consigli di amministrazione. E sono organismi che si occupano di servizi che dovrebbero essere svolti dalle Regioni, dalle Province e dai Comuni. Noi vogliamo un Paese nuovo, in cui le istituzioni abbiano funzioni certe e responsabilità facilmente individuabili, sulle quali i cittadini possano esercitare un controllo democratico.
Autoriformandosi con coraggio, le Province stanno dimostrando di essere consapevoli delle necessità del momento". Per questo motivo, occorre completare "l’opera tagliando con nettezza questi veri rami secchi e improduttivi dell’amministrazione pubblica. Verrà così certamente rafforzata e compresa meglio la sua battaglia di cambiamento".

La lettera, in rappresentanza di tutte le Province Italiane, è stata sottoscritta dal Presidente Upi Giuseppe Castiglione, dai Vicepresidenti Upi Antonio Saitta (Presidente della Provincia di Torino), Nicola Zingaretti (Presidente della Provincia di Roma) e Massimo Ferrarese (Presidente della Provincia di Brindisi), nonchè da Guido Podestà (Presidente della Provincia di Milano) e Andrea Barducci (Presidente della Provincia di Firenze), componenti dell'Ufficio di Presidenza Upi.

"In qualità di responsabili del livello intermedio di governo, ben consci delle difficoltà che sta attraversando il Paese, siamo stati fra i primi a proporre al presidente Monti una riforma seria delle Province, mirata a una riduzione sensibile degli uffici periferici dello Stato, ma soprattutto, tesa a tagliare da subito gli oltre 3.000 enti strumentali costosi di cui, molto spesso, i cittadini ignorano la stessa esistenza – ha dichiarato il Presidente Podestà -. La nostra proposta, rilanciata oggi in una lettera aperta al presidente Monti, prevede una riduzione della spesa pubblica di almeno cinque miliardi di euro grazie all’istituzione delle Città metropolitane (già previste dal Titolo V della Costituzione), all’accorpamento delle Province, e all’eliminazione degli enti intermedi, quali agenzie, consorzi, e unioni di comuni. Si tratta di una importante riforma complessiva che da un lato migliorerà la gestione delle risorse e dei servizi e dall’altro continuerà a garantire ai cittadini attraverso l’elezione diretta a suffragio universale il controllo democratico dell’operato degli amministratori pubblici".


Milano, 29 giugno 2012